Su consiglio della sua banca ha
investito 150 mila euro in obbligazioni Parmalat, 100 mila in
obbligazioni Cirio e 80 mila euro in Finmatica. A denunciare il
caso di questo risparmiatore modenese particolarmente sfortunato è l’Adiconsum, l’associazione
consumatori della Cisl.


“Questo è forse il caso più clamoroso, ma i modenesi che
hanno speso i loro risparmi per comprare i bond Parmalat sono
alcune centinaia”, spiega il responsabile dell’ Adiconsum di
Modena Angelo Ferrari Valeriani, annunciando che per tutti
questi risparmiatori e per tutti coloro che hanno acquistato le
altre obbligazioni finite male – da Cirio all’ Argentina – l’associazione organizzerà un’ assemblea pubblica per l’Emilia
Romagna il 10 febbraio con suoi esperti giuridici.
Intanto, l’associazione consumatori della Cisl modenese
ribadisce la propria soddisfazione per l’ ammissione collettiva
al passivo Parmalat: il Tribunale di Parma, come proposto dall’
Adiconsum, ha infatti nominato un rappresentante comune degli
obbligazionisti a tutela dei loro investimenti per il prestito
1997-2007. Decisione che l’ Adiconsum chiede che sia estesa a
tutti gli altri prestiti della Parmalat o garantiti dall’
azienda di Collecchio.

“Gli obbligazionisti del prestito 1997-2007 possono chiedere
l’ ammissione collettiva al passivo senza dover presentare
alcuna documentazione individuale e senza ulteriore esborso di
denaro – sottolinea Valeriani – Un esborso che, stando ai
tariffari degli ordini professionali, sarebbe costato ai
risparmiatori complessivamente oltre 30 milioni di euro”.
L’ Adiconsum, che nel frattempo ha chiesto un incontro con il
rappresentante degli obbligazionisti per invitarlo a presentare
istanza di ammissione collettiva al passivo, precisa che la
decisione del Tribunale di Parma non esclude l’ ammissione
individuale al passivo: “Restano confermate – sottolinea
Valeriani – tutte le iniziative giuridico-legali per chiedere il
risarcimento del danno”.