Crescono in valore ma diminuiscono in numero gli appalti di opere pubbliche nel 2004 in Emilia-Romagna. Rispetto al 2003 l’incremento in valore è stato del 10% per un importo complessivo di 2.574 milioni di euro, mentre il numero delle gare bandite si è fermato a quota 1.756, pari al 19,4% in meno rispetto all’anno precedente. L’importo medio del singolo appalto è pertanto aumentato, passando da 1,07 a 1,47 milioni di euro.

E’ quanto emerge dalle prime anticipazioni del rapporto dell’Osservatorio regionale sui lavori pubblici elaborato dal centro servizi Quasco-Quasap, per conto del Servizio lavori pubblici della Regione.

Due le gare di maggior importo realizzate nel 2004 in Emilia-Romagna: quella della società Autostrade spa per il lotto ‘5a’ della Variante di valico con un importo a base d’asta di 217,44 milioni di euro e quella licenziata da Italferr per il raddoppio della linea ferroviaria Parma-La Spezia per un importo complessivo di 190,09 milioni di euro. Proprio Bologna e Parma sono d’altra parte le due province in testa alla classifica regionale per importi banditi, con rispettivamente 899,79 e 348,98 milioni di euro. Seguono Modena (321,76), Ferrara (241,36), Forlì-Cesena (239,19), Ravenna (181,34), Reggio Emilia (162,06), Rimini (97,86), e Piacenza (81,67).

Per quasi tutte le province il trend rispetto al 2003 è di segno positivo. Uniche due eccezioni: Bologna e Reggio Emilia, nelle quali, rispetto all’anno precedente, il valore degli appalti banditi nel 2004 cala, rispettivamente, del 7,2 e del 29,6%. Per quanto riguarda invece gli affidamenti, cioè i lavori aggiudicati, secondo il rapporto nel 2004 si è verificata una diminuzione tanto del valore quanto del numero: le 2.091 gare affidate per complessivi 1.608 milioni di euro sono infatti scese del 6,7% in valore e del 6% in numero.

Nel 2004 oltre un terzo delle gare sono state aggiudicate da imprese con sede al di fuori dell’Emilia-Romagna. In valore ogni 100 euro di lavori affidati, 55 hanno rimpinguato il portafoglio ordini delle imprese extraregionali. D’altra parte, l’andamento storico conferma l’aumento del peso delle imprese extraregionali sul mercato regionale. Sia con riferimento al numero che all’importo dei lavori, il loro peso è aumentato di 10 punti percentuali rispetto al 2000. Particolarmente forte è la presenza delle imprese con sede al di fuori della regione nel settore dell’edilizia per il terziario, dove esse totalizzano l’81,2% degli importi aggiudicati e in quello dell’edilizia residenziale, dove esse si aggiudicano tre ogni quattro euro messi a gara.

Secondo l’assessore regionale ai lavori pubblici e alla casa Pier Antonio Rivola, ”questa forte presenza di imprese extraregionali non può essere interpretata come incapacità delle nostre imprese di fronteggiare la concorrenza, anche perchè l’indagine annuale dell’Autorità nazionale per i lavori pubblici mette sempre in luce la loro capacità di proiezione sui mercati delle altre regioni”. ”Piuttosto – continua Rivola – l’elevata percentuale del numero e degli importi affidati alle imprese con sedi fuori della regione desta una certa preoccupazione. La loro capacità di presenza sul nostro mercato potrebbe essere dovuta soprattutto a un fattore di prezzo. Dai dati che ha rilevato il nostro Osservatorio risulta infatti che mentre il ribasso medio applicato dalle imprese regionali è intorno al 10% rispetto al valore posto a base d’asta, quello praticato dalle imprese extraregionali è stato dell’11,5,%.
Occorre prestare, quindi, una certa attenzione a che i più elevati ribassi dei prezzi con cui vincono le gare non si traduca in comportamenti non totalmente corretti nel rispetto dei contratti di lavoro, delle norme contributive e di quelle sulla sicurezza. Con il progetto di legge sui lavori pubblici che la Giunta consegna al nuovo Consiglio regionale, interveniamo per creare le condizioni per garantire il rispetto di tutte le normative da parte di tutte le imprese”.