I plichi esplosivi giunti oggi a Torino e Modena sono opera di due gruppi distinti, ma con lo stesso disegno criminoso, ”che agiscono secondo logiche di affinita’ proprie degli anarchici”.

Questa la prima analisi dei
due episodi che arriva dal capo dell’antiterrorismo, prefetto Carlo De Stefano. ”La strategia eversiva che sta dietro ai due episodi e’ la stessa”, spiega De Stefano, che ricorda come, in particolare, la lotta contro i Cpt sia uno dei fronti dell’azione anarchica che li considera veri e propri luoghi di detenzione.

I due plichi esplosivi contengono entrambi polvere di cava ma sono diversi nella fabbricazione: in quello di Torino l’ordigno era nascosto in un portafogli di pelle, mentre in quello di Bologna in un libro di fiabe. Almeno in uno c’e’ la firma di chi l’ha realizzato, il Fai. La mano che ha confezionato i due pacchi potrebbe, dunque, essere diversa ”ma stesso e’ il disegno criminoso e la strategia eversiva”.