Mai vista, nella storia recente, una crescita così bassa come in questi ultimi tre anni. Ad evidenziarlo è l’Istat nel suo rapporto annuale presentato oggi dal presidente Luigi Biggeri. Un rapporto che evidenzia una crescita piatta che volge sempre più alla recessione.

Per quanto riguarda il 2005 il presidente Biggeri non si sente di fare previsioni ”E’ difficile fare previsioni sulla tendenza per il 2005 – dice – siamo in una fase congiunturale di difficile catalogazione, a differenza dello scorso anno quando c’erano indicazioni più chiare. C’è stata una diminuzione del Pil nel quarto trimestre 2004 e nel primo del 2005, ma ci sono segnali positivi nel commercio estero e una leggera ripresa delle vendite al dettaglio. Sono indicazioni incerte, bisognerà attendere la fine di luglio per capire se il ciclo continua ad essere stagnante oppure no”.

Tornando al 2004, osserva l’Istituto di statistica nazionale, il pil è cresciuto in Italia dell’1,2%, un risultato decisamente migliore di quelli registrati nel biennio 2002-2003 (+0,4 e +0,3% rispettivamente), ma anche decisamente inferiore a quello dell’insieme dei paesi dell’area Uem (+2,1%), e in particolare della Germania (+1,6%), della Francia (+2,5%) e della Spagna (+2,7%).

In termini congiunturali, osserva l’Istat, l’economia mantiene sino al terzo trimestre 2004 un ritmo di crescita dello 0,4-0,5% a trimestre, di poco inferiore alla media dell’Uem, mentre in chiusura d’anno si registra una flessione dello 0,4%. La stima preliminare relativa al primo trimestre del 2005 mostra un ulteriore calo dello 0,5% che porta la variazione tendenziale a -0,2%.