Nel biennio 2002-2003 in Emilia-Romagna non e’ nato nessun bambino sieropositivo, il che significa che le precauzioni adottate per evitare la trasmissione da madre a figlio, sono efficaci. Il dato e’ riportato da una nota dell’ Ausl di Bologna, che annuncia l’avvio da domani di una campagna itinerante nella provincia all’ insegna dello slogan ”Stop aids-vietato distrarsi. Pensiamoci tutto l’anno”.

Il messaggio dell’ iniziativa – promossa da Azienda Usl, Federfarma Bologna e AfmIl – e’ che non si deve mai abbassare la guardia, anche perche’ (se si eccettua la buona notizia sul fronte pediatrico)”l’ infezione da Hiv non sta recedendo”.

Fino alla fine dell’ anno Ausl e le farmacie saranno presenti con uno stand in numerose fiere e manifestazioni che si terranno a Bologna e provincia. Il primo evento che dara’ inizio alla campagna sara’ la partecipazione alla prima Festa del volontariato e associazionismo che si svolgera’ da domani a domenica nel Parco Rodari a Casalecchio di Reno. Nello stand, oltre a materiale informativo sulla prevenzione dell’ Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale, saranno a disposizione dei visitatori per informazioni su infezione, contagio, prevenzione e sulle possibilita’ offerte dall’ Ausl per diagnosi, cura, sostegno e presa in carico ambulatoriale o sull’ assistenza extraospedaliera per chi ha gia’ contratto il virus.


Nella provincia di Bologna sono 330 i malati di Aids in cura (1338 nella regione). Il 50% ha un’eta’ compresa tra 35 e 49 anni. L’ Emilia-Romagna e’ la quarta regione in Italia per nuovi casi (dopo Lombardia, Lazio, Liguria), con una media di 3,7 su 100.000 abitanti nel biennio 2002-2003. Uno strumento molto importante per la prevenzione e’ il Telefono Verde Aids regionale 800 856080, un servizio gratuito per telefoni fissi della regione e per i cellulari. Ha un call center sempre attivo e dal lunedi’ al venerdi’, ore 15-18, c’e’ anche un operatore.

Telefonando si possono ricevere tutte le informazioni per fare il test Hiv in forma anonima e gratuita in tutta la regione oltre a chiarimenti su virus, modalita’ di contagio e malattie a trasmissione sessuale. In Italia si stimano 3.500 nuove diagnosi di infezioni da Hiv per anno, poco meno di 10 al giorno. Il calo delle morti di questi ultimi anni (dai 681 del 2000 ai 321 del 2004) e’ dovuto all’ efficacia delle terapie antiretrovirali che possono prolungare anche di diversi anni la speranza di vita di una persona malata di Aids, ma non guarirla.

La prima via di contagio e’ quella sessuale, aumentata dal 8,1% del 1985 al 69% del 2003. In calo invece le nuove diagnosi di infezione da Hiv nei tossicodipendenti, passate da 77,1% nel 1985 al 14,8% nel 2003.