Puntuali ad inizio anno, come spesso accade, i bollettini ingannevoli tornano a disturbare l’attività delle imprese anche nel nostro territorio, soprattutto le nuove, con l’invito a versare quote per fantomatici elenchi d’aziende, albi o rassegne.


L’ultimo in ordine di tempo, è stato recapitato da parte della GE.CO.WEB Srl di Alghero al Caffè Cohiba di Sestola per il versamento di un importo considerevole (399,97 euro) per l’iscrizione nella pubblicazione “Elenco registro ditte italiane commercio-industria-artigianato-agricoltura in Europa”, ma non dubitiamo che gli stessi bollettini siano stati spediti ad altre imprese su tutto il territorio provinciale.

Lapam-Federimpresa ricorda che tale pubblicazione non ha nulla a che vedere con il diritto annuale dovuto in base alla legge per l’iscrizione al Registro imprese della Camera di Commercio, e che non sussiste perciò alcun obbligo di aderire a tale proposta di iscrizione. Lapam-Federimpresa sottolinea inoltre che il diritto annuale dovuto alla Camera di Commercio viene riscosso già da anni con il Modello fiscale F24 e non mediante bollettini di versamento postale o bancario.

Lapam-Federimpresa invita le aziende a fare molta attenzione a tutto quanto si riceve con richiesta di pagamento e nel dubbio a recarsi presso la Sede Lapam più vicina per far controllare il bollettino ricevuto. Lapam intende denunciare questo malcostume tutto italiano, che permette a chiunque, con un minimo di capacità organizzativa, di importunare ripetutamente le aziende e di formulare richieste di denaro non dovute ed ingannevoli.