E’ già possibile presentare le domande per l’iscrizione al convitto dell’istituto San Filippo Neri per il prossimo anno scolastico. I posti disponibili sono dieci e vi possono accedere studenti residenti nei Comuni della montagna (o comunque in aree disagiate) che frequenteranno scuole medie superiori (statali, parificate e legalmente riconosciute) presso un istituto della città di Modena.

Per informazioni è possibile telefonare al numero 059 217149 o scrivere all’indirizzo e-mail.

Il bando per l’ammissione alla casa convitto per l’anno scolastico 2006-2007 fissa il termine di presentazione delle domande a venerdì 9 giugno. Le richieste devono essere presentate sia all’istituto sia al Comune di residenza su appositi moduli che si possono ritirare presso i Comuni o nelle segreterie delle scuole medie.

La retta per gli studenti delle aree montane o di altre zone della provincia definite “aree disagiate” è di 465 euro mensili: agli studenti provenienti da altre province o da zone non previste dal bando verrà applicata la retta mensile di 620 euro. Per i modenesi è possibile ottenere contributi dai Comuni di residenza. Sulla base del reddito e della situazione familiare.

L’ammissione al convitto è subordinata alla disponibilità di posti: si darà precedenza agli studenti modenesi già iscritti e agli studenti residenti in provincia di Modena e in situazione di disagio rispetto al raggiungimento della sede scolastica. Solo i posti rimanenti saranno messi a disposizione degli studenti residenti fuori provincia.

La casa convitto si trova dal 2001 in una sezione dell’Istituto provinciale San Filippo Neri ristrutturata con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena che comprende otto stanze con bagno, per un totale di 15 posti letto per studenti, sala per il tempo libero, aula informatica a disposizione anche per la navigazione in internet, camera per l’assistente notturno. Adiacente alla casa convitto si trova anche la residenza di una delle educatrici che fornisce “una continuità di riferimento per i ragazzi ricreando un contesto familiare che – secondo gli operatori – facilita l’offerta di supporto scolastico ed educativo”.