Con riferimento alle valutazioni espresse dall’Ordine dei Medici nel corso di una conferenza stampa in merito al problema dello smaltimento dei rifiuti, e in particolare dell’inceneritore di Via Cavazza a Modena, l’Azienda USL e l’ARPA di Modena ritengono utile esprimere alcune considerazioni.


Il dibattito scientifico può indubbiamente avvalersi anche del contributo dell’Ordine dei Medici, che può essere soggetto propositivo sui temi della salute dei cittadini, ma occorre fare chiarezza sui ruoli e sulle funzioni. In particolare, appare forzata la lettura del dettato del Codice deontologico secondo cui l’Ordine dei Medici afferma di avere funzioni di “garante istituzionale della salute dei cittadini”, che spetta agli organi preposti per legge, tra cui l’Azienda USL, tramite il Dipartimento di Sanità pubblica, ed ARPA cui sono affidati compiti anche di verifica e controllo in campo ambientale.



Nello specifico del lavoro svolto nell’ambito della Conferenza dei Servizi prevista dalla normativa per la valutazione di impatto ambientale per il raddoppio dell’inceneritore, ARPA ed Azienda USL hanno basato le loro valutazioni e conclusioni sulle conoscenze tecnico-scientifiche e sulle evidenze disponibili in merito ai possibili effetti sull’ambiente e sulla salute della collettività. Ciò è stato oggetto, peraltro, di un confronto tecnico-scientifico con lo stesso Consiglio dell’Ordine dei Medici nel dicembre scorso, effettuato anche con la collaborazione di esperti dell’Università di Modena e Reggio Emilia. L’illustrazione dei dati epidemiologici locali sulla mortalità, degli studi disponibili in letteratura, il dibattito che ne era conseguito, avevano portato verso la conclusione condivisa che in base a tali studi, come l’Ordine peraltro evidenzia in un passaggio della nota, “..non è possibile stabilire un nesso di causalità diretto tra inceneritore ed effetti sulla salute dell’uomo“.



E’ acquisito pacificamente che la ricerca scientifica in generale è di per sé in continua evoluzione; ciò non toglie, tuttavia, che si possano prendere decisioni tecniche sulla base di quanto disponibile al momento, applicando criteri di precauzione e continuando poi a seguire con la massima attenzione gli sviluppi scientifici al riguardo.



Chi controlla il controllore? In particolare rispetto al sistema dei controlli è doverosa una precisazione per chiarire questo aspetto che ipotizza un’assenza di controllo sull’attività del gestore dell’impianto. Non è assolutamente così. La normativa recentemente emanata si limita a prescrivere autocontrolli da parte del gestore, ma a Modena l’autorizzazione dell’impianto prevede controlli di ARPA semestrali, che ARPA stessa ha ulteriormente incrementato. Si precisa inoltre che ARPA con materiale certificato verifica periodicamente il corretto funzionamento degli analizzatori in continuo nei punti di emissione dei tre camini i cui dati sono visibili su internet. Inoltre il monitoraggio ambientale nell’intorno dell’inceneritore è effettuato sia dal gestore che autonomamente da ARPA, attraverso sopralluoghi, verifiche e analisi comparative sugli stessi campioni con l’obiettivo del controllo e valutazione complessiva dello stato di qualità ambientale. Va da sé che a fronte del non rispetto dei limiti normativi o di segnale di attenzione ARPA adotta tutte le misure previste sia per far cessare le cause di un eventuale inconveniente ambientale che di informazione agli organi preposti.

Siamo favorevoli da tempo all’istituzione di un Osservatorio e la sollecitiamo, quale momento ‘terzo’ di confronto tecnico e di dibattito specialistico autorevole, corretto e coordinato, al quale forniremo la necessaria collaborazione, ed auspichiamo da sempre la presenza di un rappresentante qualificato dell’Ordine dei Medici. Non abbiamo mai negato – e la confermiamo – la nostra disponibilità al metodo del confronto e dell’approfondimento tecnico-scientifico, anche coinvolgendo altri esperti, come è stato fatto in occasione di un seminario sul tema da noi organizzato il 15 marzo ultimo scorso. Riteniamo, tuttavia, che il confronto utile richieda chiarezza dei ruoli e delle funzioni, anche per favorire la più corretta informazione nei confronti dei cittadini, nello spirito anche dell’art. 57 del Codice Deontologico (Rispetto reciproco: Il rapporto tra medici deve ispirarsi ai prinicipi del reciproco rispetto e della considerazione della rispettiva attività professionale. Il contrasto di opinione non deve violare i principi di un collegiale comportamento e di un civile dibattito……).