A Modena si studiano le tecniche ed i trattamenti più efficaci per combattere il dolore cronico e somministrare appropriate cure palliative.

Per sconfiggere la superficialità di questo approccio e promuovere cultura e conoscenze scientifiche sull’argomento, da tempo, la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena sono impegnate a fare del trattamento del dolore e della medicina palliativa uno degli indirizzi caratterizzanti e qualificanti della propria ricerca medica, della qualità della propria assistenza sanitaria, nonchè della propria attività di formazione degli operatori, attivando – tra le prime in Italia – percorsi didattici professionalizzanti specificamente dedicati a come affrontare queste complesse problematiche.

L’iniziativa, che risponde al progetto di ‘Ospedale senza dolore‘ e al recupero di quanto sostengono autorevoli organismi internazionali “il dolore cronico e ricorrente deve essere considerato un problema sanitario specifico, una malattia in sé e per sé”, ha trovato l’incoraggiamento anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha investito – destinando un finanziamento di 37.500 euro – sulla necessità di preparare figure professionali dotate di un’autentica vocazione, dedizione, amore per chi soffre, spirito di sacrificio, abnegazione e forza di carattere per assistere i pazienti con dolore, sia acuto che cronico.

Grazie a questo contributo i ragazzi frequentanti il secondo anno del Master modenese potranno migliorare la propria preparazione e raggiungere quel livello di eccellenza nella propria formazione professionale tanto indispensabile a dare impulso quantitativo e qualitativo nell’assistenza al paziente con dolore, sia acuto e destinato a risolversi, che cronico, dove l’obiettivo fondamentale è garantire anche al malato incurabile una condizione rispettosa della dignità della persona e del suo diritto di non soffrire e di concludere serenamente la sua esistenza.
Ad oggi soltanto il 30 per cento dei finanziamenti destinati alla realizzazione di hospice sono stati effettivamente spesi per approntare strutture adeguate e il 58 per cento dei pazienti con dolore cronico non fa alcuna terapia.

Modena, dunque, che rappresenta uno dei centri più avanzati nella lotta al dolore e dove operano alcuni affermati coordinatori nazionali di progetti di ricerca finanziati o cofinanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca o dal Ministero della Salute, si propone all’avanguardia in questo campo, avviando contestualmente ad una quarta edizione del Master di primo livello in trattamento del dolore e cure palliative un progetto molto più ampio che coinvolge i tre Ospedali più importanti delle province di Modena e Reggio Emilia (Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Modena, Ospedale di Baggiovara ed Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia), le due sedi d’Ateneo (Modena e Reggio Emilia) e sette Unità Operative (Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, diretta dal prof. Alberto Pasetto, Farmacologia Clinica e Tossicologia, diretta dal prof. Alfio Bertolini, Fisioterapia e Riabilitazione, diretta dal prof. Adriano Ferrari, Geriatria e Gerontologia, diretta dal prof. Gian Franco Salvioli, Nutrizione, diretta dal prof. Antonino Velardo, Oncologia, diretta dal prof. Pier Franco Conte e Reumatologia, diretta dal prof. Clodoveo Ferri), il quale si prefigge di agire su tre fronti: sviluppo della ricerca; moltiplicazione dell’impegno didattico e, per quanto riguarda l’assistenza, controllo totale del dolore post-operatorio, ovvero decollo definitivo dell’Ospedale senza dolore.