Dal 35% del 2004 al 41% del 2005. Quello delle malattie professionali femminili è il dato più preoccupante che emerge dalla ricerca Inail sul fenomeno infortunistico al femminile nel
lavoro subordinato e nel lavoro domestico, commissionata dal ministero del Lavoro e Consigilere di parità.

I fattori sono molti e non definitivamente accertati, ma la più alta concentrazioni di malattie professionali si ha nelle donne di età compresa tra i 18 e i 49 anni. ”Fascia che coincide – sottolinea il direttore regionale Inail Luigina Vietri – con l’eta’ fertile della donna. Si potrebbe quindi approfondire la correlazione tra esposizione ad agenti nocivi e capacità riproduttiva della donna”.
Un trend stabile, ”ma non per questo meno proccupante”, quello degli infortuni sul lavoro.
”Sono 36.093 le lavoratirici emiliano romagnole – aggiunge Vietri – che si sono infortunate nel 2005, a fronte delle 35.954 del 2004, con un incremento pari allo 0,3%.
Va però considerato anche il dato occupazionale relativo agli stessi anni – aggiunge – dal quale si
evince che anche il numero delle occupate è cresciuto nella medesima percentuale, dal 803 mila a 806 mila, per cui il trend infortunistico può
considerarsi stabile”.
Le parti del corpo più a rischio per la donna sembrano essere la mano, con 4.558 eventi indennizzati, la colonna
vertebrale (3.726), e il collo (1.526).
Per quanto riguarda l’ambito domestico, sono 98 i casi denunciati nel 2005, a fronte dei 91 del 2004.