Evento imperdibile giovedì 22 marzo alla sala Truffaut. Il famoso regista Giuseppe Bertolucci arriva a Modena per presentare in anteprima il suo ultimo film, ‘Pasolini prossimo nostro‘ (2006). Proiezione alle ore 21,15, a seguire incontro in sala con il regista.

Una voce, calma ed inconfondibile, emerge dal rumore di un operoso, disciplinato set cinematografico. E’ la voce di Pier Paolo Pasolini, al lavoro per completare la sua ultima, contestatissima (e postuma) opera cinematografica: “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Nonostante le enormi, preventive polemiche suscitate dal film, un Pasolini tranquillo, quasi gioioso, si lascia seguire sul set da una piccola troupe, capeggiata dal giornalista Gideon Bachmann, che lo coinvolge in una lunga, straordinaria intervista/conversazione. Inizialmente perplesso, Pasolini trasforma l’intervista in un lucido e violento attacco alla società; un grido d’allarme che assieme alle immagini del set dà vita a una sorprendente sovrapposizione tra film e realtà a svelare la metaforica messa in scena pasoliniana della modernità. E’ un Pasolini inedito, drammaticamente disperato e sdoppiato nel suo non concedere/concedersi un futuro, una possibilità, seppure accennata, nel catartico e liberatorio primo finale del film, eliminato dal regista e qui ricostruito fotograficamente. “Il termine “fotoromanzo”, associato a un film “maledetto” come il “Salò” di Pasolini, sembra incongruo e quasi inopportuno. E invece a me pare assolutamente appropriato, perché di un foto-romanzo si tratta. Con Federica Lang abbiamo rivisitato il piccolo tesoro delle foto di scena di Deborah Beer e abbiamo creato una sorta di sintesi dell’ultima opera di Pasolini: sostituendo le immagini fisse alle sequenze cinematografiche. Ma l’archivio di Gideon Bachmann conteneva anche alcune preziose testimonianze (filmate e sonore) dell’autore, che abbiamo posto a commento del nostro fotoromanzo. Arrivando, io credo, a una rilettura inedita, assolutamente inattendibile, di uno dei film più sconvolgenti degli ultimi anni” (Giuseppe Bertolucci).

Giuseppe Bertolucci, nato a Parma nel 1947, si fa le ossa come assistente e cosceneggiatore di “Strategia del ragno” (1970), “Novecento” (1976) e “La luna” (1979). Come regista, la sua prima opera di rilievo nasce dall’amicizia con Roberto Benigni che fa esordire nel 1977 con “Berlinguer ti voglio bene”. Gli altri suoi lavori esplorano con misura la psicologia femminile, da “Oggetti smarriti” (1980) a “Segreti segreti” (1984), da “Strana la vita” (1987) a “Amori in corso” (1989), che insieme danno voce a due generazioni di attrici italiane impegnate: da Lea Massari a Mariangela Melato a Lina Sastri. Seguono “Troppo sole” (1994) con Sabina Guzzanti, “Il dolce rumore della vita” (1999) e “L’amore probabilmente” (2001), un film in tre episodi, girato in digitale, sul rapporto verità-finzione nella messinscena filmico-teatrale e nel mestiere dell’attore.

INFO: Circuito Cinema 236288 239222