La Panariagroup Industrie ceramiche ha ottenuto dalla Provincia di Modena l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per lo stabilimento di Finale Emilia. Il documento è stato rilasciato nei giorni scorsi e sostituisce – come previsto dalle norme comunitarie – le autorizzazioni ambientali settoriali relative alle emissioni nell’aria, gestione dei rifiuti, scarichi e rumore.

L’autorizzazione è stata consegnata nel corso di un incontro al quale hanno partecipato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, e Giuliano Pini, amministratore delegato di Panariagroup.

“Il territorio della bassa modenese – ha rilevato Caldana – vede la presenza di industrie che, come Panariagroup, hanno grande attenzione per l’ambiente. L’azienda, infatti, aveva già ottenuto le certificazioni ambientali Iso 140001 e Emas, un fatto che ha facilitato il percorso per il rilascio dell’Aia ed ha portato ad un contenimento delle prescrizioni, dedicate soprattutto ad un ulteriore riduzione dei consumi idrici, ad un’attenzione gestionale degli scarichi e degli aspetti legati al rumore”.

Come ha sottolineato Pini “siamo da sempre convinti che il rispetto dell’ambiente e del territorio di insediamento costituiscano nell’attuale mercato estremamente competitivo, un valore aggiunto del prodotto. Da tempo puntiamo sulla certificazione ambientale che rappresenta un ottimo biglietto da visita sul mercato internazionale”.

Oltre a Finale Emilia, Panariagroup ha stabilimenti a Fiorano, a Reggio Emilia, due in Portogallo, tutti certificati Emas, e uno negli Stati uniti. In tutto il fatturato del gruppo arriva a 360 milioni di euro. A Finale produce oltre sette milioni di metri quadrati di piastrelle, impiegando circa 400 addetti.
L’analisi condotta dai tecnici della Provincia e di Arpa non ha evidenziato particolari problematiche di tipo ambientale ed ha confermato come, in un settore all’avanguardia come quello delle ceramiche modenesi, esistano realtà di eccellenza, come Panariagroup, che puntano sulla sostenibilità ambientale.

In provincia sono oltre 160 gli impianti (di cui il 45 per cento ceramiche) per i quali è necessario il rilascio dell’Aia, un’autorizzazione che riguarda gli impianti industriali e di servizio a potenziale maggiore impatto ambientale.
La domanda è unica, così come l’autorizzazione che viene rilasciata dalla Provincia attraverso un procedimento che vede la partecipazione anche dei cittadini singoli o associati che ne abbiano interesse.