Tumori mammari, polmonari e gastrointestinali in primo piano nel primo Corso Residenziale Interattivo: “Terapia standard, controversie e prospettive future in oncologia”, in programma il 9 novembre all’Holiday Inn di Bologna.

Coordinati da Alba Brandes, direttore di Oncologia Medica dell’Ospedale Bellaria di Bologna, e con il patrocinio dall’Accademia Nazionale di Medicina, alcuni tra i maggiori esperti italiani, tra i quali medici bolognesi come Maurizio Boaron, Marco Patelli, Maria Cristina Cucchi, Elio Iovine, Luciano Liguori, si confronteranno per definire i trattamenti standard e le questioni irrisolte, ma soprattutto per delineare le nuove frontiere di ricerca del trattamento delle neoplasie a maggiore incidenza.

Elemento innovativo sarà l’interattività, ovvero la possibilità, da parte dei partecipanti, di votare le possibili opzioni terapeutiche da scegliere nei casi più complessi.
Ogni sessione prevederà una tavola rotonda, una lettura da parte di esperti e la presentazione di casi clinici controversi, tali da stimolare la discussione nell’ambito del pubblico e del gruppo di esperti.

Questo corso interattivo deriva dalla volontà di integrazione e di confronto di un centro di eccellenza oncologica, come l’Oncologia Medica dell’Ospedale Bellaria, dove vengono svolti studi della European Organization research of Treatment on Cancer e sperimentati molti nuovi farmaci che possono essere messi a disposizione delle persone con neoplasia della mammella, del polmone e del colon-retto che si rivolgono al centro: sono oltre 2000 le persone seguite al Bellaria di cui oltre il 24% provengono da fuori provincia.
Il Centro dell’Ospedale Bellaria è anche un punto di riferimento degli screening delle neoplasie mammarie e del colon-retto.

Nel corso del convegno verrà presentato anche “Conoscere e comprendere la terapia oncologica”, volume informativo, realizzato dall’Oncologia del Bellaria e rivolto ai pazienti, che fornisce informazioni, supporto e consigli per affrontare il trattamento chemioterapico. “È nostra convinzione che una persona informata in maniera adeguata sulla cura che le viene proposta – afferma Alba Brandes – possa affrontarla con maggiore serenità, ottenendo così un maggiore beneficio”.