Sarà presentato domenica 16 dicembre alle ore 10 presso il Teatro Astoria di Fiorano Modenese il secondo volume della collana Manodopera. Promosso dall’Amministrazione Comunale come nuova sezione del Museo della Ceramica allestito presso il castello di Spezzano, il Progetto Manodopera ha l’obiettivo di raccontare la storia degli uomini e delle donne “che hanno fatto la ceramica”.

Il programma della giornata prevede in apertura la proiezione in anteprima del filmato Il lavoro. Tra fabbrica e vita, storia per immagini che raccoglie le testimonianze di operai e operaie, chiamati a raccontare cosa la ceramica abbia significato nelle loro vite, dentro e fuori la fabbrica.

Seguirà la presentazione del volume Il lavoro. Tra fabbrica e vita, seconda pubblicazione nata nell’ambito del Progetto Manodopera, contenente le testimonianze orali e visive del lavoro negli stabilimenti ceramici dal 1° e 2° dopoguerra fino agli anni ’90. Interverranno il sindaco Claudio Pistoni, l’assessore alle politiche culturali Maria Paola Bonilauri e il curatore del progetto Francesco Genitoni.

La presentazione si concluderà con l’intervento di alcuni testimoni, dalla viva voce dei quali ascolteremo le testimonianze già raccolte e riportate nel filmato e nel volume. Partner istituzionali dell’iniziativa sono ACIMAC, Assopiastrelle, Cerarte e Società Ceramica Italiana, sponsor tecnici Poligraph e Lapam. A tutti gli intervenuti sarà fatto omaggio di una copia del volume, mentre il dvd con il filmato sarà acquistabile al prezzo di 5 euro.

“Come promesso – spiega l’assessore Maria Paola Bonilauri – il progetto Manodopera continua il suo impegno di ricerca e reperimento di testimonianze e materiali: la storia di questo territorio e la sua destinazione economica nel corso del Novecento si va sempre più arricchendo di particolari che fanno emergere uno straordinario patrimonio umano di vite, di destini, di capacità e di fatiche, di trasformazioni individuali, famigliari e sociali. Come sappiamo, la peculiarità di questa rilettura e riscoperta è di essere fatta dagli stessi protagonisti, attraverso i ricordi dei giorni e degli anni trascorsi dentro e fuori gli stabilimenti ceramici, attraverso il recupero, a volte casuale e fortuito, a volte consapevole, di oggetti, strumenti, fotografie, filmati…; tutte testimonianze che, man mano inserite nel loro contesto temporale, scandiscono il susseguirsi dei processi e stanno diventando le parole e le emozioni di una grande pagina storica. Conservarle, salvaguardarle, renderle accessibili a tutti significa garantire una continuità identitaria e culturale, contribuire alla memoria di una comunità e di un territorio, mantenere un orizzonte di riferimento per chi ci ha vissuto, per chi ci vive , per chi ci vivrà”.

“Ci sarebbero davvero troppe cose e troppe storie da raccontare. – aggiunge Francesco Genitoni – la sezione Manodopera, che sarà allestita dal Comune di Fiorano Modenese nel Castello di Spezzano nell’ambito del Museo della Ceramica – potrà ospitare tutti i materiali raccolti, senza limiti, grazie anche alle moderne modalità e tecnologie espositive. Questo libro e questo filmato possono e vogliono presentare solo una piccola parte delle storie personali e di lavoro della manodopera. Se fossimo sicuri che il paragone verrà bene interpretato si potrebbe parlare di ‘sala mostra della manodopera’, di ‘campionature’ degli uomini e delle donne che hanno nobilitato il lavoro in ceramica facendone la storia.. Nel racconto Il lavoro ci sono alcune ‘correnti’ che convogliano i flussi delle testimonianze: le prime fabbriche; lo sviluppo delle macchine che alleggerisce e accelera modi, ritmi e turni di lavoro; l’inevitabile ‘polverosità’ di terra e smalti dell’industria ceramica, con l’inquinamento che fa paura a chi lavora all’interno ma anche chi vive all’esterno delle fabbriche; le contrattazioni e le rivendicazioni sindacali infiammate dall’autunno caldo del 1969; la “questione femminile”, doppia, perché la ceramica ha complessivamente contato sempre più donne che uomini, appesantendo anche la loro vita a casa dopo la fabbrica; un numero progressivamente crescente di lavoratori immigrati da ogni parte d’Italia e del mondo. Dentro questo schema, sono stati raccolti i racconti del ‘mondo della ceramica’. Racconti che, pur frammentati per esigenze di economia narrativa, si ricompongono in una storia corale, con punte che volendo potrebbero sfiorare l’epica. Ma anche in un grande coro dove non mancano le dissonanze.Con un contrasto che non stona ma al contrario dà alcune garanzie”.

“Manodopera – motiva il sindaco Claudio Pistoni – ha il pregio di recuperare la storia del nostro distretto senza cedere alla retorica della memoria, perché il benessere raggiunto a Fiorano è stato faticato, talvolta anche maledetto per i danni alla salute, per la devastazione del territorio, per la trasformazione troppo repentina. E’ vero: la storia del distretto ceramico è entusiasmante, unica, epica, ma anche polverosa e sporca di sudore. Nel sessantesimo anniversario della Costituzione, Manodopera, attraverso le vicende dei lavoratori quali protagonisti, ci serve per non dimenticare che il nostro lavoro è un diritto e deve contribuire alla dignità della persona”.