I lavoratori della Sado, riuniti oggi in assemblea, proclamano lo stato di agitazione e 4 ore di sciopero per domani venerdì 22 febbraio, in
solidarietà verso la lavoratrice e delegata sindacale della Fiom/Cgil, licenziata alla vigilia dello scorso natale.


La Sado, piccola azienda metalmecacnica modenese di 21 addetti, che produce macchine per ortofrutta, da qualche mese sta facendo i conti con un cambio imprenditoriale che sta mettendo in seria discussione la tranquillità dei
lavoratori che da mesi hanno l’integrativo aziendale non rinnovato ed una situazione repressiva e antisindacale palese.

A.B. 52 anni, impiegata amministrativa, è stata espulsa dall’azienda per una presunta “ristrutturazione e riorganizzazione aziendale” che guarda caso ha colpito solo lei, delegata sindacale da tempo impegnata per i
diritti dei lavoratori all’interno di questa piccola azienda e palesemente scomoda alla nuova direzione aziendale che non tollera alcun contatto con le Organizzazioni Sindacali.

Infatti da due anni, la Fiom/Cgil modenese sta sollecitando alla direzione aziendale un incontro per chiarire una serie di situazioni allarmanti
riguardo a processi di ristrutturazione e esternalizzazioni di alcuni reparti all’interno dell’azienda, senza ricevere però alcuna risposta.

La data dello sciopero non è casuale. Domani mattina infatti alle ore 9 presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Modena vi sarà il tentativo di conciliazione per il reintegro sul posto di lavoro della lavoratrice, anche se l’esito negativo sembra scontato. Se dovesse invece avere esito positivo, i lavoratori ritireranno l’iniziativa di sciopero delle ultime 4 ore di lavoro. Rimane invece aperto lo stato di agitazione finché l’azienda non accetterà di incontrare il sindacato.

La Fiom/Cgil non intende lasciare nelle mani dell’azienda le sorti di decine di lavoratori solo perchè i nuovi soci provengono da un’altra
regione (Veneto) o perchè la Sado è un’azienda piccola.
I lavoratori esprimono quindi solidarietà alla lavoratrice e dissenso alla direzione aziendale precisando che altre forme di lotta saranno intraprese fino a che l’azienda non si degni di accettare un confronto.

(Fiom Cgil Modena)