Alberto Vecchi, di Alleanza Nazionale, in un’interrogazione sollecita alla Giunta regionale un giudizio sulle “situazioni di forte disagio” verificatesi nelle ulime settimane nella Sanità bolognese, a suo parere imputabili “principalmente ad una cronica e consolidata carenza di organico”.

Il consigliere cita in proposito la protesta dei medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) di Bologna tra i quali, secondo quanto denunciato dal responsabile del sindacato dei medici di base Fimmg, la carenza di personale medico raggiungerebbe il 60%. Criticità sono anche emerse in alcune strutture ambulatoriali dell’Asl di Bologna – riferisce ancora il consigliere – come al Poliambulatorio Tiarini dove ultimamente, causa assenza del personale paramedico, passato dai 23 infermieri in servizio nel 2003 agli attuali 13, l’ambulatorio odontoiatrico “è rimasto chiuso per le urgenze fino alle 10.30”, come pure era successo al presidio diabetici.
Altre “disfunzioni” – continua Vecchi – riguardano le condizioni di lavoro durante il servizio di guardia notturna denunciate da alcuni medici del Policlinico S.Orsola Malpighi che lamentano, tra l’altro, “turni notturni massacranti che durano a volte 12 ore, cui segue l’attività ambulatoriale.” Vecchi chiede pertanto all’esecutivo regionale di intervenire presso l’Asl bolognese e il Policlinico S.Orsola-Malpighi per appianare le situazioni di emergenza segnalate e garantire così “un livello di qualità di lavoro e dei servizi accettabile”.
L’esponente di AN vuole anche sapere se la Regione “non ritenga fuori luogo l’intenzione della direzione del Policlico Sant’Orsola-Malpighi di impiegare nelle ore notturne solo medici in formazione, che dovrebbero così sostituire il medico specialista”.