Sarà un omaggio alla figura e all’opera del professor Edoardo Storti, riconosciuto fondatore della scuola ematologica modenese, l’importante appuntamento in programma venerdì 7 marzo: nell’Aula Magna del Centro servizi didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia, in via del Pozzo 71, si svolgerà il convegno “Esperienze in Ematologia sperimentale e clinica”, organizzato dal prof. Giuseppe Torelli, direttore della Struttura Complessa di Ematologia dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Modena.

L’inizio è previsto per le 14.00, con l’intitolazione al prof. Storti dell’aula al 4° piano del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia, quindi seguiranno gli interventi del rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia prof. Gian Carlo Pellacani e del direttore generale del Policlinico di Modena, dottor Stefano Cencetti. In chiusura, dopo gli interventi riportati nel programma allegato, un’interessante tavola rotonda su un tema di grande attualità, “La rete ematologica provinciale e regionale”.

Il convegno sarà anche l’occasione per fare il punto sull’attività della Struttura Complessa di Ematologia del Policlinico, di cui anticipiamo i dati relativi al 2007: le prestazioni specialistiche diagnostico-terapeutiche eseguite in day hospital sono state 14.587, quelle eseguite in degenza ordinaria 1.717. I pazienti assistiti, complessivamente, sono stati 1.542, con 790 nuovi casi. I ricoveri in degenza ordinaria sono stati 147, quelli in day hospital 531.
Quanto all’attività ambulatoriale rivolta a pazienti esterni, le visite sono state 1.745, le consulenze 450. In costante aumento le prestazioni ambulatoriali relative alla terapia anticoagulante orale, giunte a quota 28.329 (si tratta del controllo del “tempo di quick”, cioè dell’esame che serve a stabilire la coagulabilità del sangue). Le consulenze per patologie trombotiche ed emorragiche sono state 139, quelle di ematologia generale 311.
Infine l’attività del laboratorio di Ematologia, che ha fornito complessivamente – fra pazienti interni ed esterni al Policlinico – 19.112 prestazioni, così suddivise: 9.952 (52%) a cura del laboratorio di Emolinfopatologia, 3.340 (17%) a cura dell’ambulatorio di Diagnosi molecolare, 5.332 (28%) a cura del laboratorio di Citogenetica e 488 (3%) a cura del laboratorio di Biologia cellulare.

Di grande rilievo anche l’attività svolta dall’Unità Trapianti di Midollo diretta dal prof. Franco Narni all’interno della Struttura complessa di Ematologia del Policlinico: fondata nel 1995, l’unità finora ha eseguito complessivamente 630 trapianti, di cui 555 autologhi (cioè dalla stessa persona cui è destinato il midollo osseo), e 75 allogenici (63 dei quali da donatori consanguinei e 12 da donatori non consanguinei). Nel corso del 2007 sono stati eseguiti in tutto 56 trapianti, di cui 44 autologhi e 12 allogenici. Da sottolineare come, fra questi ultimi, in ben 6 casi si sia trattato di midollo proveniente da donatori non consanguinei, un dato che dimostra la necessità di promuovere le donazioni da parte delle persone iscritte agli appositi registri donatori. Nel 2006, infatti, c’era stato un solo caso del genere. Inoltre, dal 1995, sono stati effettuati presso l’Unità Trapianti di Midollo 81 espianti di midollo osseo, 20 dei quali da donatori Admo – Associazione donatori midollo osseo, a vantaggio di pazienti ricoverati presso altre strutture italiane o straniere.
Quando si parla di malattie del sangue, non va dimenticato il prezioso contributo del mondo del volontariato, in questo caso dell’Ail – Associazione italiana contro le leucemie. Durante il 2007, i volontari modenesi dell’Ail (due medici, due psicologi e un infermiere) hanno assistito a domicilio 64 nuovi pazienti, mentre la media mensile dei malati seguiti si è assestata a quota 35. Gli accessi a domicilio per assistenza di tipo infermieristico sono stati 1.355, le visite mediche 1.078, i prelievi 781, gli elettrocardiogrammi 11, gli interventi di manutenzione ai cateteri venosi 49. Quanto alle terapie endovenose, sono state effettuate 534 prestazioni.

“L’attività descritta – dice il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena dottor Stefano Cencetti – dimostra in maniera eloquente la qualità ed il lavoro di questa struttura e delle competenze che vi si raccolgono. Nel tempo, grazie anche al prezioso insegnamento dei tanti maestri che si sono succeduti alla sua guida essa ha saputo conquistarsi la fiducia dell’utenza modenese e non solo, ma anche un suo preciso spazio nell’ambito scientifico nazionale, tanto da diventare sicuro punto di riferimento per i malati ed i medici”.

Merita poi un approfondimento la storia professionale del clinico cui è dedicata la giornata del 7 marzo. Infatti l’ematologia italiana in generale, e quella modenese in particolare, devono molto al professor Edoardo Storti: nato in provincia di Pavia nel 1909, Storti approda alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena nel 1951, quando viene chiamato alla direzione dell’Istituto di Patologia speciale medica, dove resterà fino al 1969 fondando una vera e propria scuola di ematologia, che ha prodotto numerosi ed affermati allievi che ne hanno continuato e sviluppato l’insegnamento, non solo a Modena. All’inizio l’Istituto si trova nel Foro Boario, solo nel 1963 si trasferisce nel nuovo Policlinico. Nella seconda metà degli anni Cinquanta viene costituito un Centro per lo studio, la diagnosi e la terapia dell’emofilia che, in breve tempo, diventa un’importante struttura di riferimento nazionale. Quando, nel 1969, il prof. Storti torna a Pavia, sulla cattedra di Patologia medica a Modena sale il suo allievo Carlo Mauri, che sarà anche preside della facoltà modenese, prima di far ritorno a Pavia.