Come già da alcuni anni, il mercatino dell’usato cambio-scambio di Maranello si incontra con la solidarietà. La scelta di quest’anno è di sostenere il Popolo Saharawi che dal 1975 è costretto a vivere in esilio in una delle zone più aride del deserto del Sahara, a sud ovest dell’Algeria.

Il contributo, di 500 euro, sarà devoluto all’Associazione “Kabara Lagdaf” che da molti anni svolge la propria attività in Provincia di Modena. La cerimonia di consegna è in programma domenica 8 giugno alle ore 15 presso il Bocciodromo di Maranello in via Dino Ferrari. Saranno presenti Domenico Scaramelli, presidente della Bocciofila il Cavallino e un dirigente dell’Associazione “Kabara Lagdaf”.

L’associazione Kabara Lagdaf nasce a Modena nel 1992, è iscritta all’albo regionale del volontariato; ha lo scopo di portare sostegno alla popolazione del Sahara Occidentale (ex Sahara spagnolo), rifugiata dal 1976 nei campi profughi di Tindouf (Algeria) e di sostenere il Piano di pace dell’ONU per l’autodeterminazione del Sahara occidentale.
A Carpi è attivo un comitato locale che partecipa a diversi progetti organizzati a livello provinciale a favore del popolo Saharawi: accoglienza estiva di bambini, carovana di aiuti umanitari, delegazioni in visita nei campi profughi della Repubblica Saharawi e iniziative di sostegno politico al piano di pace per il referendum di autodeterminazione del Sahara Occidentale e al Polisario, fronte di liberazione e organismo di rappresentanza all’ONU del Popolo Saharawi.
Il più impegnativo è il progetto di accoglienza nel periodo estivo di gruppi di bambini provenienti da campi profughi del RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica) sorti nel 1976 nel deserto algerino per ospitare i rifugiati saharawi che fuggivano dal Sahara Occidentale invaso dall’esercito marocchino.
I campi profughi si trovano in una delle zone più aride del Sahara (hammada): in questo ambiente terribile sono nate e cresciute diverse generazioni di saharawi che vivono con coraggio e determinazione preparandosi a rientrare nella loro terra, conosciuta solo attraverso i ricordi dei genitori. Ai bambini saharawi il comitato può offrire opportunità loro precluse: una completa e sana alimentazione, controlli sanitari, contatti con la natura e svaghi e l’impegno a non dimenticarli una volta rientrati nei campi profughi.