Franco Zavatti, segretario Spi/Cgil Modena e
membro dell’ONG “Un Ponte per…”, a giorni partirà come membro di una delegazione di osservatori internazionali per assistere al processo delle autorità turche contro i sindaci Kurdi delle città di Diyarbakir e Sùr.
Zavatti porta con sè un messaggio di solidarietà del sindaco di Modena Pighi ai sindaci delle due città del kurdistan turco.


“Dovrebbe essere l’udienza conclusiva del processo.
Il processo – e la temuta sentenza di condanna – contro i Sindaci delle città di Diyarbakir (oltre un milione di abitanti) e di Sùr, si presenta sin dall’inizio come un processo contro l’uso della lingua Kurda, in quel territorio del Kurdistan turco.
Sul banco degli accusati, oltre all’avv. Baydemir sindaco della “capitale virtuale” kurda e del dott. Demirbas sindaco di Sùr, vi sono tutti i 21 consiglieri comunali, destituiti per decreto, colpevoli di aver pubblicato la guida ai servizi del Comune nelle diverse lingue parlate da quelle popolazioni: turco, kurdo, arabo, assiro e aramaico.
Ma la lingua kurda, per il Codice Penale Turco, si può parlare, ma non si può scrivere negli atti pubblici.
E’ un reato che può costare una pena di quattro anni e mezzo di galera a quegli amministratori eletti dai cittadini.
E’ un processo perciò emblematico per la sua gravità, in palese contrasto coi principi fondamentali della Carta d’Europa e dei Diritti Universali dell’uomo (quest’anno corre il suo 60° anniversario). Tanto più che la Turchia ha chiesto l’avvio della procedura di ingresso in Europa!
Ma si tratta solamente della punta di un iceberg; la “questione kurda”, molto somigliante a quella palestinese, si trascina da molti decenni, fra vari riconoscimenti internazionali, feroci repressioni e risposte armate altrettanto violente.
Ancora pochi giorni fa, alle offensive delle forze armate turche portate fino oltre il confine con l’Irak, ha risposto la guerriglia indipendentista con un bilancio tragico di oltre quaranta morti fra le due parti.
Il processo penale e la sua probabile conclusione il 16 ottobre sarà, come lo è stato fin dal suo inizio, seguito da una delegazione di “osservatori” composta da un collegio di “giuristi democratici d’Europa” e da alcuni rappresentanti di ONG che da anni si impegnano e lavorano per la solidarietà e cooperazione internazionale.
Personalmente, come membro di quella delegazione e in qualità di osservatore internazionale, ritorno così al Tribunale di Diyarbakir per assistere al processo, incontrare e portare la solidarietà ai Sindaci alla sbarra col fine di esercitare pressioni affinché non si giunga alla condanna.
Consegnerò inoltre un messaggio personale del Sindaco di Modena, avv. Giorgio Pighi”.

Franco Zavatti
Membro dell’ONG “Un Ponte per…”