I fiumi Secchia e Panaro diventeranno due parchi fluviali. La proposta è contenuta nel nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) adottato di recente dalla Provincia di Modena. Ai due nuovi parchi si aggiungeranno una decina di piccole aree di riequilibrio ecologico in pianura e un’area collinare che sarà definita “paesaggio protetto”. In questo modo le aree tutelate nel modenese, tra parchi regionali, riserve naturali, aree di riequilibrio e zone inserite nella Rete Natura 2000, arriveranno al 15 per cento del territorio provinciale contro l’11 per cento attuale.


«Abbiamo individuato diverse zone – spiega Maurizio Maletti, assessore provinciale alle Politiche urbanistiche – che meritano di essere protette dal punto di vista ambientale, a partire dalle aste fluviali, per le quali aumenteranno le tutele, in parte già esistenti. Ci sono inoltre le aree collinari di grande pregio, le zone umide di pianura e i corridoi ecologici indispensabili per favorire la sopravvivenza e la riproduzione di specie a rischio. Con il Ptcp queste aree saranno tutelate con maggior forza».

Oltre a proporre i parchi fluviali, la Provincia intende salvaguardare, definendole “aree di riequilibrio ecologico”, alcune zone di rilievo ambientale che si trovano in gran parte nei pressi di centri urbani: tra queste il parco pubblico di S.Marino di Carpi, l’oasi il Torrazzuolo nella Partecipanza di Nonantola, la zona umida dei Fontanili di Montale di Castelnuovo Rangone, il bosco Tomassini a S.Felice sul Panaro, il bosco della Saliceta a Camposanto; l’oasi Val di Sole di Concordia, l’ex cava S.Matteo di Medolla e la zona umida alla Fossalta di Modena.

La Provincia, inoltre, prevede di avviare lo studio per definire “Paesaggio naturale e seminaturale protetto” (una forma di tutela, prevista dalla legge regionale, più blanda rispetto al parco) il territorio collinare in passato compreso nella proposta, non attuata, di istituzione del Parco regionale della Collina modenese che interessava aree dei comuni di Maranello, Serramazzoni, Fiorano, Sassuolo, Polinago e Prignano.

Prevista nel Ptcp anche la proposta di considerare i fiumi Secchia e Panaro come “aree di collegamento ecologico” in attesa delle direttive regionali per una più puntuale individuazione, definizione e tutela.