Un bilancio solido e sotto controllo, che rispetta il Patto di stabilità riuscendo a garantire anche per il 2009 – nonostante i tagli del Governo e un federalismo fiscale che ancora purtroppo rimane inapplicato – una elevata capacità di investimenti. E che in più, per fronteggiare la grave crisi economica abbattutasi in quest’ultimo scorcio dell’anno sull’Italia e sul resto del mondo, è in grado di prevedere un fondo straordinario a favore delle famiglie, per l’assistenza e la coesione sociale, per incentivare l’occupazione ed anche per non aumentare la tariffa rifiuti, così come richiesto dai Comuni.

E’ questo, in sintesi, il Bilancio di previsione 2009 della Provincia che ha iniziato ieri il proprio iter in Consiglio in vista dell’approvazione entro Natale e che questa mattina la presidente Sonia Masini e l’assessore alle Risorse Loredana Dolci – insieme ai colleghi della Giunta e al direttore generale Francesco Capuano – hanno illustrato alla stampa.

Nel complesso, una manovra da 189 milioni di euro incentrata su una ulteriore contrazione della spesa corrente (-10% sul funzionamento generale della “macchina amministrativa”, -30% su consulenze e incarichi), così da garantire anche nel 2009 consistenti risorse a favore dello sviluppo del territorio: in tutto 74 milioni di investimenti, in maggioranza destinati a nuove strade (47,6 mln), manutenzione e messa in sicurezza della viabilità esistente (11 mln) e scuole (9 mln). “Rimaniamo una Provincia solida, una delle più solide d’Italia, con un bilancio sano e ampiamente sotto controllo nonostante anche il prossimo anno, grazie anche ai nuovi tagli imposti agli Enti locali, al Governo dovremo ‘trasferire’ noi qualcosa come 4 milioni di euro”, ha commentato la presidente Sonia Masini. “Il tanto decantato e auspicato federalismo fiscale, qui non si è ancora visto – ha aggiunto – Al contrario, la crisi globale e quella del mercato automobilistico in particolare comporteranno un sensibile calo di una delle poche entrate previste per le Province, l’imposta di trascrizione, il cui gettito è stato rivisto da 12,5 a 12 milioni”. “Non solo, i 750 milioni tagliati a Province e Comuni sono in pratica stati ‘girati’ al Comune di Catania e a quello di Roma, due amministrazioni politicamente omogenee al Governo centrale…”, ha sottolineato l’assessore Dolci.

Eppure, in un contesto certamente problematico, la presidente della Provincia di Reggio ha annunciato oggi non solo forti investimenti nei settori tradizionali come strade e scuole (“nei periodi di crisi è fondamentale investire sulla conoscenza”, ha sottolineato), ma anche nuove risorse e nuovi strumenti proprio “per dare sicurezza alle famiglie, sostenere i giovani e le imprese, contrastare le nuove povertà e aiutare chi perde o cerca lavoro”. “Abbiamo stanziato un fondo straordinario di 2,2 milioni di euro e allestito una unità di crisi che terrà monitorata la situazione e cercherà di promuovere, grazie anche al fondo, forti politiche di intervento coinvolgendo Camera di commercio, Fondazione Manodori, Comuni e sistema creditizio”. Nei 2,2 milioni previsti anche contributi alle imprese per innovazione e ricerca, finanziamenti in agricoltura, sostegno al territorio montano, aiuti ai Comuni per evitare l’aumento della tariffa rifiuti.

Venendo agli altri numeri del Bilancio 2009 della Provincia dipendenti e collaboratori sono 487 (80 in meno rispetto al picco di 567 raggiunto nel 2005), mentre la spesa corrente è stimata in calo di un milione rispetto all’anno prima a 77,6 milioni, il 18% dei quali per rimborso rate mutui (6,6 mln) e spesa per interessi (7,5 mln).

Sempre alti gli investimenti a favore di infrastrutture e scuole. Dopo i 186 milioni stanziati dal 2004 al 2008 a favore di nuove infastrutture (135 mln), scuole (24,3 mln) ed edilizia scolastica (26,7 mln), anche nel 2009 la Provincia destinerà la maggior parte dei 74 milioni di investimenti previsti per realizzare nuove strade e mettere in sicurezza quelle esistenti. “Tra i nuovi interventi – ha detto la presidente Masini – quello previsto a Ponte Rosso di Castelnovo Monti e le varianti di Rubiera e di Calerno. Per Rubiera, in particolare, stiamo cercando finanziamenti da Anas, Autobrennero e Regione, ma partiremo in ogni caso”.