L’Unione Tresinaro Secchia, i Comuni di Baiso e Viano e le organizzazioni sindacali provinciali Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un accordo sulle misure a sostegno delle famiglie in difficoltà in conseguenza della crisi economica ed occupazionale che sta interessando anche la zona sociale di Scandiano.

Hanno siglato l’accordo Alberto Caprari, presidente dell’Unione Tresinaro Secchia, in rappresentanza della stessa Unione e dei Comuni che ne fanno parte: Casalgrande, Castellarano, Rubiera e Scandiano, oltre che dei Comuni di Baiso e Viano; ed Enrico Folloni per la Cgil, Giuseppe Pagani per la Cisl e Luigi Angeletti per la Uil.

L’accordo nasce dalla comune preoccupazione delle amministrazioni pubbliche e delle organizzazioni sindacali: un trend negativo sta interessando il sistema produttivo locale, ulteriormente aggravato dai tagli della spesa corrente e dei fondi destinati ai Comuni nonché dal taglio della spesa per gli investimenti locali previsto dal Governo nell’ultima Finanziaria. Questa situazione ha fortissime ricadute anche sul piano occupazionale, con evidenti recrudescenze sulle famiglie e sui cittadini dal punto di vista economico e sociale.
In questi anni, i Comuni del distretto hanno investito importanti risorse per l’area sociale dimostrando una concreta capacità di risposta alle esigenze della popolazione, anche nell’implementazione di importanti e innovativi servizi.
Ad oggi però, i dati sono esplicativi di nuove e gravi difficoltà ed impongono uno sforzo per affrontare con misure adeguate l’attuale momento di crisi, disponendo un piano straordinario di contrasto, con particolare attenzione alle mutate condizioni reddituali delle famiglie.


Le misure concordate ed adottate sono:
1. Accesso ai servizi educativi, scolastici e annessi servizi, nonché ai contributi: viene data la possibilità a lavoratori dipendenti ed autonomi di ottenere la rideterminazione dell’importo delle rette e tariffe dei servizi comunali e l’accesso ai contributi a partire dal livello di reddito al momento della domanda e non più quello dell’ultima dichiarazione dei redditi
2. Intervento diretto per l’acquisto di generi di prima necessità: viene raddoppiato il fondo gestito dal Servizio Sociale Associato, per l’erogazione di buoni alimentari e farmaceutici a famiglie con figli minorenni in grave difficoltà economica, previa valutazione sociale.
3. Sostegno al reddito: i Comuni partecipano con proprie risorse al fondo provinciale di garanzia per l’immediata erogazione di credito da parte degli istituti bancari, finalizzato a coprire i lavoratori in cassa integrazione, nella fase precedente l’attivazione dell’istituto previsto con copertura statale.
4. Fondo Regionale Locale: vengono stanziati 55mila euro, parte del Fondo Regionale Locale, indirizzato alla spesa sociale dei Comuni, verrà aggiunta ai fondi già previsti e destinati direttamente a progetti e interventi di contrasto alla povertà e di sostegno all’inclusione sociale.
5. Risorse comunali aggiuntive: i Comuni, nell’evenienza di ulteriori, gravi e conclamate ricadute economiche per le famiglie del territorio e compatibilmente con le risorse di bilancio, si rendono disponibili ad implementare le misure di contrasto alla crisi economica con ulteriori interventi
6. Monitoraggio costante: l’evoluzione dell’attuale crisi e delle eventuali nuove necessità verrà tenuta sotto costante verifica attraverso un monitoraggio trimestrale da parte degli uffici preposti per garantire ulteriori e necessari interventi in tempi brevi.



Le parti concordano sulla necessità che anche i livelli di governo superiori (Provincia, Regione e Governo centrale) attivino politiche e fondi di sostegno ai redditi; e con particolare riferimento al Governo, assumano atti tali da consentire ai Comuni una reale autonomia nelle politiche di bilancio che potranno risultare favorevoli alla ripresa economica del nostro Paese.