Hanno subito danni quasi la metà (50 per cento) delle aziende agricole situate nel territorio interessato dal terremoto che ha colpito in particolare gli allevamenti con difficoltà nella raccolta e distribuzione del latte. E’ questo il primo bilancio tracciato dall’unità di crisi della Coldiretti che stima attorno ai cento milioni di euro le perdite dovute alla mancata consegna dei prodotti e i danni diretti provocati nelle campagne alla viabilità rurale, alle case e alle strutture agricole come i magazzini, i fienili e le stalle con la perdita di animali.


Sono almeno 400 le aziende agricole danneggiate, ortofrutticole, agriturismi, ma sono soprattutto gli allevamenti da latte ad essere colpiti dal sisma con difficoltà per l’approvvigionamento di fieno e mangimi per l’alimentazione del bestiame e le consegne di latte poco latte raccolto anche per effetto dei problemi alla viabilità nelle campagne. La centrale del latte dell’Aquila, per le difficoltà a lavorare il poco latte raccolto dagli allevamenti della zona, ha chiesto la collaborazione della cooperativa Grifo di Perugia, associata alla Coldiretti, che in passato era stata interessata dal terremoto dell’Umbria: 300 quintali di latte abruzzese sono già state spedite per essere confezionate a Perugia e tornare poi alle popolazioni colpite dalla calamità.
C’è anche il problema della minore produttività con molti animali che sono andati dispersi mentre gli altri, spaventati, stanno riducendo la produzione di latte e uova mentre si teme – precisa la Coldiretti – un aumento dei casi di aborto che si è verificato in circostanze simili.

Tra le priorità segnalate dall’unità di crisi nelle campagne c’è la necessità di una v erifica urgente della stabilità delle strutture agricole e delle abitazioni rurali perché gli allevatori non possono lasciare le aziende per assicurare la cura e l’alimentazione degli animali per i quali è importate la fornitura di mangimi e fieno mentre per consentire la consegna dei prodotti va riattata la viabilità rurale perché si registrano crolli di ponti e strade impraticabili.
L’unità di crisi si sta occupando anche del coordinamento degli aiuti provenienti dalle sedi della Coldiretti situate in altre regioni dalle quali sono già pervenuti importanti segnali di solidarietà.

A tal fine è stata aperta la casella di posta e-mail dove possono essere veicolate le informazioni in merito alle offerte di aiuto alle persone ed alle aziende colpite dal disastroso sisma. Mele dal Trentino, latte e formaggio grana dalla Lombardia, conserve di pomodoro dalla Toscana, riso da Vercelli, pasta dalle Marche, frutta conservata dall’Emilia Romagna, ma anche acqua e latte dal Piemonte e conserve, miele riso e formaggi dal Veneto e molti altri prodotti, secondo le specificità delle agricolture locali, sono stati già raccolti attraverso le iniziative di solidarietà della Coldiretti che ha allestito un “campo base” dove verranno collocate alcune tende e raccolte le offerte delle strutture territoriali, in accordo con la Protezione Civile.