salute-guardiiamedica“Un altro inaccettabile taglio ai servizi sanitari dell’area nord della provincia di Modena. La scure della dirigenza Asl sta abbattendosi su due presidi strategici per la tutela della salute dei cittadini delle aree di Concordia e San Felice. Un danno enorme per migliaia di famiglie che deve essere evitato”.

Con questa premessa il Consigliere regionale del PDL Andrea Leoni ha presentato una interrogazione all’Assessore regionale alla sanità Giovanni Bissoni per dire NO alla chiusura dei presidi di guardia medica a Concordia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena.

“Da anni stiamo purtroppo assistendo ad un graduale ma continuo smantellamento dei centri che compongono la rete sanitaria ed assistenziale della bassa modenese. Dopo i recenti tagli negli ospedali di Mirandola e Finale Emilia, dopo le carenze insostenibili nell’assistenza pediatrica, ora ai cittadini viene negata anche la guardia medica, presidio fondamentale ed insostituibile soprattutto durante le notte e nei giorni festivi. Come si fa a dire ad un anziano di Concordia che si sente male nella notte che deve recarsi a Finale Emilia per farsi visitare?

La chiusura di tali presidi, comporterebbe inevitabilmente una grave carenza a danno di migliaia di famiglie. Questo è assolutamente da evitare. Chiedo che l’Assessore ralla Sanità Bissoni risponda nell’aula dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna di questi inaccettabili tagli e fermi questo processo di distruzione graduale che si sta perpetrando ai danni della rete dell’assistenza sanitaria dell’area nord”.

 

Luca Ghelfi: intervenga la Provincia per evitare il disservizio

Ancora disservizi per la Bassa: sul fronte dei servizi sanitari di prossimità come la Guardia Medica, a nord di Modena è caduta libera. Ci tocca assistere alla chiusura di un servizio che garantiva una buona copertura agli utenti e scaricava il lavoro del Pronto Soccorso di Finale o di Mirandola. Adesso cosa avverrà? Ci saranno solo 3 medici di notte ad occuparsi di un bacino di 90.000 abitanti. Che sceglieranno di andare a Pronto Soccorso per evitare di attendere, e si troveranno a pagare il ticket per la prestazione non urgente. Togliendo tempo e spazio a casi più gravi, e distogliendo la giusta attenzione dei medici che di essi dovrebbero occuparsi. E’ una buona gestione delle risorse? Temo proprio di no. Ma come sempre i tagli si fanno sulla pelle dei cittadini, mai sulle spese inutili, o sui disservizi

La Provincia cosa fa? Tace? Lascia che 90.000 abitanti rimangano senza un presidio serio e presente? Per ora il silenzio è assordante: troppo occupati ad aspettare i ballottaggi per comporre una giunta che tenga conto di eventuali sconfitti. E intanto gli abitanti aspettano, e vedono i servizi diminuire in un vuoto amministrativo senza alcuna giustificazione

 

Avv. Luca Ghelfi