cgil_cisl_uilSono almeno un migliaio i lavoratori di Cgil-Cisl-Uil, compresi quelli attualmente in cassa integrazione, sospesi o in mobilità, attesi alla manifestazione che domani – martedì 14 luglio – partirà alle 9,30 da via Bellinzona, davanti alla sede di Confindustria Modena. La manifestazione è organizzata dai sindacati confederali modenesi per tutelare l’occupazione nelle crisi aziendali, dire no ai licenziamenti, sostenere con il credito le famiglie e le imprese, chiedere la piena applicazione del patto regionale dell’8 maggio scorso che Confindustria Emilia-Romagna (unica tra le parti sociali) non ha sottoscritto. I manifestanti sfileranno per le vie del centro cittadino fino alla Prefettura. I segretari provinciali Donato Pivanti (Cgil), Francesco Falcone (Cisl) e Luigi Tollari (Uil) saranno ricevuti dal Prefetto, al quale illustreranno le richieste dei sindacati.

«La mobilitazione di domani fa seguito alla vasta campagna di assemblee che Cgil-Cisl-Uil hanno tenuto nelle scorse settimane in tutti i luoghi di lavoro per illustrare i contenuti del patto regionale “Per attraversare la crisi”, le rivendicazioni sindacali verso il governo e le iniziative a livello locale per tutelare lavoratori, precari, disoccupati e pensionati – ricordano Pivanti, Falcone e Tollari – Cgil-Cisl-Uil valutano positivamente l’accordo regionale che, davanti alle crisi aziendali, ha come obiettivo la salvaguardia della base produttiva e dell’occupazione attivando, attraverso la contrattazione, tutti gli ammortizzatori ordinari e in deroga. Il principio base è evitare i licenziamenti nella gestione di crisi, con l’impegno, in ogni caso, delle imprese a rinunciare a procedure unilaterali di licenziamento collettivo. L’accordo stabilisce di privilegiare il ricorso a strumenti come la Cigo a rotazione (anziché la sospensione totale) per meglio garantire la continuità del rapporto di lavoro. Nel caso sia impossibile evitare licenziamenti, i criteri da rispettare sono la volontarietà e pensionabilità dei lavoratori».

I sindacati ribadiscono il giudizio negativo sulla decisione di Confidustria Emilia-Romagna di non firmare l’accordo. Per Cgil-Cisl-Uil si tratta di una scelta sbagliata che subordina gli interessi generali e collettivi alla centralità dell’impresa e che, se porterà a unilaterali procedure di licenziamenti e mobilità, troverà una forte risposta del sindacato e dei lavoratori.