«Sostenere, coprendo parte del costo dell’abbonamento all’Atcm, tutti gli studenti che percorrono più di 50 chilometri al giorno per raggiungere la scuola superiore. L’impegno dovrà essere assunto, in modo paritario, insieme ai Comuni che lo riterranno opportuno e previa verifica della fascia di reddito delle famiglie». È questo l’invito rivolto alla Provincia di Modena contenuto nell’ordine del giorno per il sostegno agli studenti disagiati proposto da Stefano Corti (Lega nord) e approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale dopo l’accettazione da parte del proponente di alcune modifiche elaborate nel corso del dibattito consiliare. Nel documento inizialmente proposto da Corti, infatti, il sostegno era richiesto per i soli studenti della montagna («per oltre duecento dei quali non ci sono scuole superiori a meno di 25 chilometri dal luogo di residenza»), con un contributo predefinito e senza alcuna distinzione in base al reddito.

A questo testo Ivano Mantovani (Pd) aveva obiettato che «non è opportuno dividere la montagna dalle altre zone della Provincia e sarebbe quindi meglio studiare criteri univoci per tutto il territorio» e Luca Gozzoli (Pd) ha poi proposto di inserire il tema del reddito perché «gli sgravi non si devono dare a pioggia ma a chi ne ha bisogno». Per Fabio Vicenzi (Udc) invece il problema degli studenti della montagna «è oggettivo e documentato», e anche per Luca Ghelfi (Pdl) e Livio Degliesposti (Lega nord) «questi ragazzi hanno reali difficoltà ad accedere al diritto allo studio». Lorenzo Biagi (Lega nord) si è detto d’accordo sull’estensione all’intero territorio provinciale ma ha sottolineato che «non si deve dimenticare che mentre i ragazzi che vivono in montagna rischiano di non poter frequentare le superiori, le scuole nella Bassa ci sono».