Il mese di marzo è stato un mese molto impegnativo per tutte le donne.

Si è parlato molto delle donne, in tutti i sensi, le donne in politica, le donne rifatte, le donne dei reality, le donne scrittrici, le donne velate, le donne nude, le donne veline, le escort.

Insomma si è fatto un gran parlare di loro.

Le donne di Sassuolo, quelle dell’UDI, quelle semplici hanno parlato di femminicidio, di violenza sulle donne, di integrazione, di “svendita” del corpo delle donne, della intelligenza delle ragazze e della voglia di uscire dal silenzio.

Lo hanno fatto presso la sede della Comune del Parco di Braida il 19 marzo con la prof. Mantello studiosa dei percorsi antropologici della storia delle donne e della immagine che oggi passa della distorsione del femminile e dei saperi.

Già nel mese di gennaio l’associazione Artemisia aveva fatto un appello alle ragazze dicendo loro  “non buttatevi via”, cercate di valorizzare il vostro intelletto ed anche la vostra immagine con più sobrietà.

Siate moderne, emancipate, abbiate coscienza dei vostri limiti e delle potenzialità che potete sviluppare. Vogliatevi bene e rispettatevi, così potrete pretendere di essere rispettate. Non sono ragionamenti retorici, anzi sono di forza, non si giudica il monaco dall’abito che indossa ma da quello che professa e dall’esempio.

Riportare le ragazze a riflettere su sé stesse è molto difficile, ma dobbiamo passare ancora una volta dalla cruna dell’ago, che oggi ha anche la punta avvelenata di un veleno soporifero, che sono le immagini stereotipate di donne tutte uguali, che rincorrono modelli standard.

Sì, le donne semplici l’8 marzo hanno parlato di argomenti complessi e di relazioni forti con le donne e gli uomini che compongono la nostra società.

E semplicemente, nei ritagli del loro tempo, hanno raccolto vendendo mimose e tanti oggetti fatti con le loro mani 1.200 (milleduecento) euro per adottare madri e bimbi, campagna AIDOS, nei paesi svantaggiati dell’Africa e dell’Asia, per dare loro diritto all’assistenza sanitaria della sfera riproduttiva, sostenendo i consultori anche in quelle lontane regioni.

Altre 500 euro sono state destinate all’UDI provinciale per sostenere le attività rivolte alle donne in difficoltà e per la stampa.

Dare una voce a tante donne INVISIBILI e tanti bambini che hanno una aspettativa di vita molto bassa, dare Diritti a chi non li ha, è una priorità delle donne dell’UDI Sassolese . Saremo ancora presenti in altre iniziative, sempre per stare vicino alle donne più indigenti del mondo e per aiutarle nell’affermazione della persona.

(UDI Sassuolo,  Patrizia Barbolini)