Il Comune di Casalgrande è un Comune virtuoso: grazie infatti a un’attenta gestione degli aspetti finanziari, ha rispettato tutti i parametri previsti dalla legge (1) per poter ottenere l’autorizzazione da parte della Regione ad escludere dal saldo del patto di stabilità interno per l’anno 2010 i pagamenti in conto residui concernenti spese per investimenti, mediante l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Si tratta di una cifra pari a due milioni e mezzo di euro, che saranno destinati a importanti investimenti nel territorio comunale, come la manutenzione delle strade e del patrimonio comunale.

Infatti, il Comune ha rispettato il patto di stabilità interno per l’anno 2008, presenta un rapporto tra numero dei dipendenti e abitanti inferiore alla media nazionale individuata per classe demografica e ha registrato nell’anno 2009 impegni per spesa corrente per un ammontare inferiore a quello medio corrispondente, registrato nel triennio 2006-2008. Integrando tali condizioni l’ente ha presentato tempestivamente alla Regione la prevista richiesta per un ammontare di € 2.400.000,00 e la Regione, a sua volta, con deliberazione della Giunta n. 1479/2010, ha riconosciuto interamente il fabbisogno inoltrato.

Il meccanismo della premialità per gli enti locali virtuosi è applicato agli enti che hanno rispettato il patto di stabilità interno e che sono risultati virtuosi rispetto agli indicatori definiti, quali la rigidità strutturale (spese per il personale e del rimborso prestiti) e autonomia finanziaria (che esprime la capacità di ciascun ente di acquisire autonomamente le risorse necessarie per finanziare la spesa corrente).

Per il sindaco Rossi: “la delibera regionale ci consente di utilizzare l’avanzo di amministrazione per realizzare interventi programmati da tempo e di riuscire a investire il territorio di opere pubbliche, interventi di manutenzione, arredo urbano, riqualificazione del paese. Va sottolineato che tale azione, comunque, non supplisce totalmente alla crescente riduzione dei trasferimenti statali pro capite che coinvolge i Comuni sopra i 10.000 abitanti e che senz’altro, in una logica di futura attuazione del federalismo fiscale, sarà necessario rivedere i criteri e gli standard di qualità che vi sono alla sua base”.

(1) comma 4-sexies dell’art. 4 del Decreto legge 25/01/2010 n. 2 inserito dalla legge di conversione 26 marzo 2010, n. 42