Anche in un momento di crisi occupazionale le imprese manifatturiere italiane sono alla ricerca di diplomati tecnici, sempre più difficili da trovare sul mercato del lavoro. La scarsa reputazione tra i ragazzi e le famiglie di cui gode immeritatamente la cultura tecnica, la dispersione scolastica e la qualità dell’offerta formativa sono alla base di questo paradosso che colpisce in particolare quei territori dove è più alta la vocazione industriale dell’economia locale. Province le cui associazioni industriali del Sistema Confindustriale hanno dato vita ad un raggruppamento denominato Club dei 15.

Valorizzare e rivalutare l’istruzione tecnica è l’obiettivo che Club dei 15 e Confindustria si sono prefissati attraverso il Progetto “Club degli Istituti dell’innovazione manifatturiera” partito un anno fa. Le associazioni industriali territoriali del Club dei 15 hanno creato una rete di partnership con un numero selezionato e ristretto di istituti tecnici, con l’obiettivo di dar vita a iniziative in grado di innovare e modernizzare la scuola, i metodi di insegnamento, i programmi di stage e di alternanza scuola-lavoro.

La sfida di salvare il primato intellettuale e industriale del Paese e il bilancio del primo anno del Progetto “Club degli Istituti dell’innovazione manifatturiera” saranno al centro del convegno del Club dei 15 e di Confindustria messo in calendario per venerdì 19 novembre 2010, a partire dalle ore 9.45 al Cinema “Raffaello” di Modena (via Formigina 380).

Sul tema del ruolo che l’istruzione tecnica può giocare per la competitività del sistema Paese interverranno, tra gli altri, il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Mariastella Gelmini e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

Pur in un momento congiunturale difficile, la richiesta di diplomati tecnici e professionali tra le imprese manifatturiere italiane, in alcuni settori, è in crescita. Secondo i dati Excelsior elaborati da Confindustria, ad esempio, nel comparto meccanico si è passati da una domanda di 14.840 persone del 2009, ai 22.660 del 2010. Aumenti si registrano anche tra le imprese elettrotecniche (dai 7.790 tecnici ricercati un anno fa, agli attuali 10.460), quelle chimiche (dai 1.720, ai 2.410), persino in quelle del tessile-abbigliamento-moda (dai 1.410, ai 1.620). Numeri che dimostrano la capacità degli istituti tecnici di fornire concrete opportunità occupazionali ai giovani. Non solo una porta sul mondo del lavoro. L’istruzione tecnica per molti ragazzi rappresenta anche un trampolino di lancio verso gli studi universitari. Nell’anno accademico 2009-2010 più di un quarto (26,1%) degli immatricolati delle università scientifiche italiane aveva un diploma di tipo tecnico. Segno di quanto queste scuole siano capaci di assicurare un’istruzione di alta qualità, in grado di preparare gli studenti a un cammino che li porti, in futuro, a una laurea.

Di seguito il programma completo del convegno:

9.45 Saluto di benvenuto – Pietro Ferrari, presidente Confindustria Modena Le tesi del Club dei 15 – Alberto Ribolla, coordinatore Club 15

10.15 I fabbisogni delle imprese – Gianfelice Rocca, vicepresidente Confindustria

10.45 I PANEL

Il Club degli istituti dell’innovazione manifatturiera: una risposta degli Istituti tecnici industriali al fabbisogno dell’industria

Intervengono: Giuseppe Carcano Dirigente scolastico Isis Newton di Varese (Competenze, didattica e laboratorio); Roberto Peverelli Dirigente scolastico Itis Badoni di Lecco (Per una scuola d’eccellenza: rapporti istruzione tecnica impresa. Come intensificarli)

11.15 II PANEL

Technical education & social communication: andare oltre le apparenze e salvare il primato intellettuale e industriale del Paese

Intervengono: Alberto Barcella – presidente Commissione Scuola Confindustria; Enzo Rullani – presidente centro Tedis Venice International University

11.45 Intervento – Mariastella Gelmini, ministro Istruzione, Università e Ricerca

12.15 Conclusioni – Emma Marcegaglia, presidente Confindustria

Conduce: Sebastiano Barisoni (Radio24)