Una tombola per sentirsi più uniti e solidali in tempo di crisi. È questo l’obiettivo principale della “Tombola ed Mingòun”, la tombola dialettale che raccoglie i modi di dire e i giochi di parole della tradizione emiliana, realizzata da Luciano Pantaleoni con le illustrazioni di Giulio Taparelli.

E’ proprio Novellara ad aprire la kermesse mercoledì 17 novembre alle ore 20.30 presso il Circolo Ricreativo Aperto Novellarese – Via Veneto, 30.

Insieme a Novellara il progetto vede insieme numerose amministrazioni comunali reggiane che organizzato serate dedicate alla tombola ed alla solidarietà – Correggio (3 dicembre), Rio Saliceto (12 dicembre), Campagnola Emilia (29 novembre), San Martino in Rio, Cadelbosco, Bagnolo in Piano (12 dicembre), Reggio Emilia – il Comune di Carpi (1 dicembre) e le associazioni di volontariato, impegnati a promuovere la tombola che ha la finalità di raccogliere fondi da destinarsi alle misure anticrisi dei vari Comuni e alle attività di solidarietà messe in pratica dalle associazioni.

In particolare l’iniziativa a Novellara è realizzata per la raccolta fondi a sostegno della scuola di Novellara.

La “Tombola ed Mingòun” sarà posta in vendita al prezzo di 19 euro presso il Circolo Ricreativo Aperto Novellarese (Ufficio Auser) il giovedì ed il sabato mattina.

Ingresso alla serata 10 €, con premi vari e possibilità per i 5 finalisti di Novellara di partecipare alla grande finale nel programma “La notte di Natale” in diretta su Telereggio il 24 dicembre.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie al supporto delle cooperative Andria, Unieco, Boorea, Coopservice , Abitcoop e Coop Consumatori Nordest, che hanno coperto i costi di realizzazione della tombola, e all’impegno del presidente di Boorea e Legacoop, Ildo Cigarini, che fin dall’inizio ha creduto nel progetto, sostenendolo attivamente.

Naturalmente, data la particolarità e l’originalità della tombola dialettale, nel progetto non è secondaria l’idea di riscoprire le tradizioni popolari locali: non come elemento di esclusione, ma come radici culturali di un territorio, ritornando magari a giocare in piazza e mobilitando la comunità per sostenere concretamente, attraverso la solidarietà, chi si trova in difficoltà.