Dalle biciclette vintage personalizzate alla lampada-scopa che trova la polvere nascosta, dalle matite prodotte con gusci d’uova pressati alla “shopping bag” realizzata dai detenuti di un carcere. E, ancora, tavoli in legno riciclabili al 90%, sedute composte da un mosaico di tasti di vecchi computer, taccuini in materiale di recupero. Sono alcune opere esposte nella prima edizione di “Open design Italia”, la mostra-concorso internazionale del design autoprodotto, che inaugura venerdì 19 novembre alle 11 al Foro Boario di Modena e continuerà fino a domenica 21, accompagnata da un cartellone di eventi collaterali nei centri storici di Modena e Bologna. La mostra, in via Bono da Nonantola 283, è a ingresso gratuito, aperta venerdì dalle 11 alle 21, sabato dalle 10 alle 21 e domenica dalle 10 alle 18 (www.opendesignitalia.net).

Il 20 novembre alle 16 i tre migliori progetti saranno premiati da una giuria internazionale presieduta dal designer milanese Dodo Arslan. Ideata dall’architetto Elena Santi, “Open design Italia” è organizzata da La Pillola, Leedesign, Ufficio giovani d’arte del Comune di Modena e Iceberg-giovani artisti del Comune di Bologna. La manifestazione ha il patrocinio del ministero per i Beni e le attività culturali, della Regione Emilia-Romagna, delle Province di Modena e di Bologna e degli Ordini degli architetti delle due città. Area, Archinfo, Living24, Ufficiostile, Busta e Ottagono collaborano come media partner.

Con un bando di concorso internazionale, “Open design Italia” ha selezionato le creazioni di 51 giovani designer, scelte per la loro funzionalità, originalità, sostenibilità e per l’essere tutte autoprodotte. Negli stand dei creativi sarà possibile ammirare e acquistare capi di moda, gioielli, arredamento, oggettistica. Il concorso era infatti aperto a soluzioni di “product design” (oggettistica, tecnologia, packaging e prodotti), “interior design” (arredamento, decori, tessile, illuminazione), “fashion design” (moda, accessori, gioielli), “communication design” (grafica, editoria, virtual e web design) e “urban design” (arredo pubblico, trasporti, energia).

Tra i designer selezionati per la mostra-concorso ci sono creativi del territorio emiliano (come Iridefixedmodena, gruppo di recupero con il pallino per le biciclette a scatto fisso) e autori d’oltreoceano, per esempio i giovanissimi dello studio californiano Onebooktree, creatori di taccuini interamente composti da materiale riciclato. C’è chi contamina il design con l’impegno sociale, come la veneziana Raffaella Brunzin, che attraverso il progetto “Design in gabbia” propone “shopping bag” multifunzionali realizzate insieme ai detenuti. L’attenzione alla sostenibilità è invece la chiave dei tavoli in legno grezzo realizzati dall’olandese Sjoerd Van Dommelen, riciclabili al 90%.

Oltre all’esposizione ci sarà un cartellone di eventi nei centri storici di Modena e Bologna: incontri, laboratori ed esposizioni in negozi, gallerie e ristoranti. Il Foro Boario ospiterà un ciclo di “conversazioni sul design” con alcuni nomi della creatività internazionale. Venerdì 19 novembre alle 18 Antonio Cos, Stefano Maffei e Adam Somlai-Fischer rifletteranno sulle potenzialità del design autoprodotto, mentre sabato 20 alle 16.30 Giancarlo Piretti, Dodo Arslan e Michele Zini si confronteranno sul mestiere del designer e Lavinia Savini spiegherà come funziona il diritto d’autore. I creativi selezionati per la mostra-concorso di Modena saranno inoltre protagonisti di “Il cerchio del design”, una tavola rotonda in programma domenica 21 alle 11.