Come Guernica, ribadiamo il fatto che l’azione simbolica e pacifica all’ interno del corteo in difesa degli spazi sociali è stato l’unico modo per ottenere l’incontro con l’amministrazione comunale. Azioni come questa fanno parte delle nostre pratiche e le rivendichiamo.

Condanniamo le dichiarazioni degli esponenti bipartisan uscite sui giornali.

Nessuno, ci teniamo a sottolinearlo, ha voluto assaltare il comune e nessuno vuole la vita del sindaco, l’unica cosa che vogliamo è una soluzione per l’assegnazione di uno spazio sociale ed è la gente di Modena che ce lo chiede.

Per quanto riguarda l’incontro di ieri prendiamo atto che, nonostante il passo avanti fatto con la presentazione delle carte dell’ associazione, pronte solo per essere firmate e depositate, le posizioni dell’ amministrazione, non sono diverse da quelle fatte su i giornali nei giorni scorsi, ma ribadiamo la nostra volontà d’intraprendere un percorso di dialogo per l’assegnazione di un posto.

Sebbene nutriamo il più profondo rispetto per il mondo dell’ associazionismo, che come già detto più volte siamo anche pronti a inserire all’interno del progetto Guernica, riteniamo che le motivazioni che ci portano a chiedere uno spazio non siano del tutto paragonabili in quanto noi parliamo di un progetto più ampio che si basa sull’ autogestione per creare rapporti sociali nuovi che vadano ad arricchire la città tutta. Inoltre risulterebbe molto difficile mantenere in vita i diversi laboratori per i tempi imposti e si andrebbe così a perdere quel patrimonio fin qui costruito invece di dargli una collocazione definitiva.

In pratica da parte del comune si chiede di presentare una richiesta sulla quale loro decideranno sia i tempi che i modi, secondo noi il dialogo è fatto di posizioni diverse nel quale al suo interno si cerca una mediazione, questo e la cronica indisponibilità al confronto ci fa riflettere sul fatto che il comune davvero voglia un dialogo; perché se da parte nostra ci sono stati diversi e continui passi in avanti le loro posizioni rimangono ferme a un anno fa.

La gente di Modena vuole uno spazio sociale. E’ ora di finirla di trattare la questione Guernica come un problema di ordine pubblico. Il Guernica è socialità che parte dal basso, è autogestione e riqualificazione di stabili vuoti e di quartieri. Lo stesso Poggi ha dichiarato che noi siamo l’unica realtà giovanile, ma preferiamo definirci politica, che è disponibile a prendere in mano un posto in disuso e riqualificarlo.

Il percorso del Guernica, in quanto collettivo politico, andrà avanti con e senza occupazioni ribadendo che a Modena ci sono innumerevoli stabili vuoti lasciati al degrado e pronti, secondo le logiche del potere ad essere soggetti a speculazione finanziarie.