Oggi ho letto alcune mie dichiarazioni estrapolate da un discorso più generale: se è vero che penso che non tutto quello che è iniziativa di privati sia buona cosa per il centro storico, non credo però che sia giusto che a pagare sia un imprenditore che aveva fatto tutta la trafila per poter ottenere i permessi per sistemare il suo dehor. Mi riferisco ovviamente al Caffè dell’Orologio e a piazzetta delle Ova.

La mia puntualizzazione era piuttosto sul fatto che un centro storico deve essere rispettato nella sua struttura, e nella sua tradizione, ma comunque vitalizzato con scelte eleganti e inserite nel contesto: dunque la sovrintendenza, come avviene nelle altre città, andava contattata, da parte del comune, PRIMA di dare i permessi.

Oggi dunque, a prescindere dal giudizio sulla struttura, che come dicevo, dipende troppo per chi non è esperto, dal gusto personale, chi paga è l’unica persona che ha fatto tutto quello che doveva fare. Questo è iniquo: ci vuole certezza, quando si ottiene un permesso, e il silenzio del Comune sulla questione è quanto meno sospetto

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)