Da mercoledì 30 marzo al Teatro delle Passioni arriva Terra Matta, spettacolo tratto dall’autobiografia di Vincenzo Rabito, un libro che, appena uscito, è diventato subito un caso letterario. La memoria di una vita che attraversa “il secolo breve”, cominciata nel 1899 a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa e proseguita in giro per l’Italia fino alla morte nel 1981, fissata nelle oltre mille pagine fitte fitte scritte senza lasciare alcun margine superiore nè inferiore. «Descraziate siciliane terramatta». Così Vincenzo Rabito racconta e giudica l’Isola e gli isolani. Così ricorda con rabbia un infinito calvario di ingiustizie ed illusioni. Spietata memoria, la sua, parlata” in un siciliano secco, in quella sua lingua popolare, atavica, unica lingua possibile per lui “inafabeto”, spinto dall’irrefrenabile necessità di raccontare la sua “maletratata e molto travagliata e molto desprezata vita”.

Sette quaderni che, rimasti 15 anni nel cassetto, sono stati riportati alla luce dal figlio Giovanni che decide di sistemarli e di spedirne una versione ridotta e “ripulita” all’Archivio Diaristico Nazionale, per partecipare al concorso Pieve-Banca Toscana. La commissione legge il testo, ne rimane folgorata e vuole la versione integrale. Arrivano così a Pieve i sette quaderni originali che affascinano la giuria ottenendo il premio nel 2000 col massimo riconoscimento.

Nel 2007 Terra Matta viene pubblicato da Einaudi e subito va al secondo posto tra i libri più venduti in Sicilia.

Da questo testo nasce l’adattamento teatrale affidato a Vincenzo Pirrotta, attore e regista che il pubblico modenese ha già avuto modo di conoscere e amare, che ne cura anche la regia e l’interpretazione con un taglio drammaturgico che è in grado di restituire la forza e la vitalità ancestrale del monologo scolpito dal contadino siciliano. Pirrotta, allievo del maestro Mimmo Cuticchio, si è diplomato alla scuola di teatro dell’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) seguendo quindi un percorso di formazione classica che lo ha portato a lavorare per sei anni, dal 1990 al ‘96 al ciclo di spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa. La sua sensibilità verso la tradizione ha poi naturalmente spinto i suoi interessi verso le tradizioni popolari, iniziando così una ricerca che prosegue ormai da 15 anni.

«Parto da una ricerca antropologica di base – afferma Pirrotta – che abbraccia tutte le tradizioni del Mediterraneo e si spinge oltre, come faceva Alessandro Magno che si è spostato fino alle regioni del Pakistan e dell’ India. Del mito e delle tradizioni popolari mi interessa l’ attualizzazione che può restituirci un uomo dei nostri tempi, anche un teatrante come me».

Si comprende dunque il fascino che può aver suscitato nell’artista il testo di Rabito, e la sua volontà di restituirlo al pubblico in tutta la forza primigenia che la lingua parlata può esprimere.

Appuntamento: 30 marzo –  1, 2, aprile 21.00 – 31 marzo ore 15.00

sabato 2 aprile 2011 ore 18.30, presso il Foyer del Teatro delle Passioni incontro con VINCENZO PIRROTTA e la COMPAGNIA di TERRA MATTA.

L’incontro nell’ambito dell’iniziativa Dobbiamo dirci qualcosa? Parlare di teatro mentre la scena tace, organizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Lo sguardo dell’altro, è coordinato da Lucia Cominoli di Altre Velocità.

Ingresso libero. Durante l’incontro sarà disponibile il servizio bar.

Teatro delle Passioni, via Carlo Sigonio 382 Modena. Biglietti da € 11,00 a € 7,50. Biglietteria telefonica Tel. 059 2136021 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13. Informazioni e vendita on line www.emiliaromagnateatro.com