ATC, pur nel massimo rispetto delle critiche e nella comprensione per il malcontento legato agli aumenti tariffari, non ha alcun titolo per essere il destinatario della protesta indetta dal Collettivo Autonomo Studentesco.

E’ bene ribadire agli studenti del CAS – che domani attueranno una giornata di mobilitazione e di “sciopero del biglietto” – che ATC non ha responsabilità decisionale in tema di tariffe, così come non può determinare la quantità di servizio erogato, stabilita dagli enti di programmazione della mobilità sul territorio. L’azienda ha compito di erogare il servizio gestendo diligentemente le risorse disponibili nell’interesse dei cittadini-utenti, cosa che ha fatto in questi ultimi anni ottenendo utili di bilancio sempre interamente reinvestiti nel miglioramento, a riprova di una gestione attenta e rigorosa che ha consentito a Comune e Provincia di mantenere invariate le tariffe per 8 lunghi anni.

Come peraltro è noto, i recenti provvedimenti tariffari adottati dagli Enti locali – non solo bolognesi – discendono dalla scelta responsabile di continuare a garantire un livello di servizio adeguato alle aspettative dei cittadini nonostante la riduzione dei contributi pubblici che la manovra governativa ha comportato: per ATC si tratta di oltre 7 milioni di euro in meno per il 2011 rispetto all’anno precedente.

Ci sentiamo, quindi, di invitare chi spara su un “bersaglio facile” quanto inappropriato, a valutare questi elementi con obiettività di giudizio. Non si tratta di “far cassa”; non è mai piacevole intervenire sulle tariffe, non lo è né per gli amministratori di Comune e Provincia che vi devono provvedere, né per l’Azienda che è oggetto di attacchi non dovuti.

E’ quindi molto chiaro che ATC non può entrare nel merito né prendere in considerazione le richieste avanzate dal CAS, che esulano completamente dalle competenze di un’azienda di gestione del servizio.

(ATC SpA)