Un serpentone rosso di circa 30 mila persone, con tantissime bandiere della Cgil, della Fiom, striscioni degli studenti, dei precari, delle associazioni femmili, del coordinamento migranti, degli operati delle aziende in crisi, da La Perla alla Verlicchi, dalla Ducati Energia alla Mandarina Duck. E’ il corteo che ha sfilato oggi da via Ugo Bassi fino ai piedi delle Due Torri, in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil.

Paralizzata la circolazione nel centro storico, su cui hanno vigilato le forze dell’ordine allertate anche dalle ripetute minacce alla Lega e al ministro dell’Interno Roberto Maroni ripetute dagli slogan scanditi da alcuni esponenti dei collettivi giovanili capeggiati dal Tpo. In piazza, con il segretario provinciale della Cgil Danilo Gruppi, il suo omologo regionale Cesare Melloni e il numero uno della Fiom Bruno Papignani, c’erano anche i partiti della sinistra, dal Pd a Sel fino all’Idv.

“Una manifestazione molto bella e partecipata” ha osservato il segretario provinciale del Pd Raffaele Donini che spiega di aver colto dalla piazza “importanti segni di una determinazione forte e appassionata nelle tante lavoratrici e lavoratori che sfilavano in difesa dei propri diritti. Quando eserciteremo la responsabilità di governare nuovamente Bologna, – ha concluso Donini – al primo posto metteremo le politiche per il lavoro”.