“La perdita nell’edilizia emiliano-romagnola di quasi 32 mila posti di lavoro nel corso degli ultimi cinque anni, dal 2007 al 2011, con ben 4.319 nel solo ultimo anno, devono indurre il sistema economico regionale a fare delle scelte precise. Scelte precise che devono portare al sostegno delle imprese regolari e alla penalizzazione di quelle irregolari e non iscritte nelle casse edili. Nella nostra regione non ci possiamo più permettere il default di oltre mille imprese all’anno”.

E’ quanto ha affermato oggi Ciro Donnarumma, segretario generale della Filca Cisl Emilia-Romagna, al termine di un incontro sindacale convocato dalle organizzazioni confederali regionali del settore per fare il punto sullo “stato dell’arte” dell’edilizia in Emilia Romagna.

“I dati regionali e delle singole province – ha continuato il dirigente cislino – sono inequivocabili e vanno tutti nella stessa direzione: dai 601 posti di lavoro persi nella provincia di Modena nel 2011, ai 578 di quella di Forlì-Cesena, ai 480 di Reggio Emilia, fino ad arrivare, via via, ai 118 di Parma. E un discorso analogo si può fare – ha continuato Donnarumma – se si analizza il saldo delle aziende con dipendenti registrate alla Cassa Edile, con circa 5600 imprese chiuse in un lustro. Di queste oltre mille riguardano l’anno in corso, rispetto al 2010”.

Numeri drammatici che per il segretario regionale degli edili della Cisl devono indurre tutto il sistema istituzionale ed economico a “fare delle scelte dopo gli errori compiuti nel passato, quando i profitti degli anni del boom edilizio non sono stati capitalizzati dalle aziende anche per le caratteristiche delle imprese del settore”. E tra le priorità a cui dare sostegno il sindacalista della Cisl indica in primis la valorizzazione delle imprese regolari, l’incentivazione alle imprese che mantengono o incrementano l’occupazione, la formazione e la riqualificazione dei lavoratori espulsi dal sistema attraverso la borsa lavoro, fino ad arrivare alla garanzia della tenuta del sistema casse edili come presidio della regolarità del settore e soggetto capace di ridistribuire la ricchezza in termini sociali”.

“Mai come in questo momento – ha concluso il leader regionale degli degli edili della Cisl – siamo chiamati ad attuare una contrattazione responsabile e partecipativa, per cui occorre proporre soluzioni all’altezza dei tempi che colgano le difficoltà della contrattazione e del settore. Una contrattazione che deve puntare a obiettivi raggiungibili, che tuttavia non può prescindere da alcuni elementi fondamentali come la tenuta del sistema della Bilateralità, la salvaguardia dei massimi livelli possibili di occupazione e la tenuta del sistema delle imprese strutturate”.

Tabelle di sintesi suddivise per province