Controvoglia ci troviamo a rispondere alle affermazioni del Sig. Ghelfi e della Sig.ra Gabrielli, e vorremmo chiarire che lo facciamo più per rispetto della correttezza di informazione nei confronti dei lettori, che perchè riteniamo in qualche modo degna di nota la loro richiesta di dimissioni dell’assessore del PRC di Cavezzo.

La denuncia di un uso strumentale delle forze dell’ordine durante la manifestazione del 15 ottobre deriva dalla semplice sommatoria di una serie di omissioni – mancata bonifica del percorso ufficiale del corteo, mancato intervento nei confronti di singoli, o gruppi, facilmente individuabili – o di azioni compiute – cariche indiscriminate degli automezzi delle Forze dell’ordine sulle persone presenti in Piazza San Giovanni – non necessariamente imputabili ai singoli agenti ma, come anche dichiarato da varie interviste rilasciate da alcuni di essi, certamente ascrivibili a direttive venute dall’alto.

Il fatto è che 15 ottobre il Governo non è stato in grado di garantire a 500mila cittadini il diritto costituzionale di manifestare pubblicamente le proprie idee salvo poi chiedere, tramite il Ministro Maroni, l’introduzione di leggi speciali.

Sarebbe stato invece sufficiente voler applicare le norme già esistenti in materia, o essere in grado di farlo, come invece non è accaduto.

Invitiamo, invece, Luca Ghelfi e Lia Gabrielli a partecipare con noi alla prossima manifestazione: potranno rendersi conto in prima persona di quanto sia facile riconoscere un black block e quanto invece sia difficile schivare lacrimogeni ed evitare blindati della polizia lanciati a tutta velocità. Così la prossima volta che cercheranno pubblicità gratuita sulla pelle di manifestanti pacifici saranno almeno più informati su ciò che accade realmente alle manifestazioni.

(Federazione della Sinistra bassa modenese, Circolo “Carlo Giuliani”)