Grazie al Decreto Ambiente votato dal Senato le Regioni potranno incidere maggiormente sul costo dello smaltimento dei rifiuti in discarica. La nuova legge elimina il tetto massimo di 25 euro a tonnellata, stabilito 17 anni fa e ormai troppo basso, che si aggiungeva al costo stabilito dai gestori dell’impianto.

Con la nuova legge, inoltre, le Regioni potranno utilizzare il 50% dei proventi dell’ecotassa per promuovere politiche di prevenzione e di riciclo dei rifiuti.

La modifica approvata dal Senato va nella stessa direzione della legge regionale di iniziativa popolare “Riduzione e riciclo totale dei rifiuti” presentata nel settembre 2011 all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna da Legambiente, WWF ed Ecoistituto di Faenza: quest’ultima, infatti, prevede una ridefinizione dell’ecotassa al fine di favorire la raccolta differenziata e la minor produzione di rifiuti pro capite, al fine di superare progressivamente lo smaltimento in discarica e ridurre in maniera assai significativa e sempre più l’incenerimento (assai positiva al riguardo la sospensione della costruzione della terza linea dell’inceneritore di Modena).

La legge, voluta da numerose associazioni e da diversi comuni del territorio regionale (tra cui Forlì, Forlimpopoli, Galeata, Bertinoro, Sasso Marconi, Vignola, Monteveglio per un totale superiore a 250.000 abitanti), nonché da tanti cittadini, intende ridurre i rifiuti urbani, lo smaltimento in discarica e l’incenerimento, e vuole favorire al massimo il riuso dei beni a fine vita e il loro riciclo.

La legge, inoltre, sovvenzionerebbe l’impiantistica legata al riuso e al riciclaggio, di cui la Regione ha molto bisogno, e premierebbe finalmente i comuni virtuosi che, attraverso progetti di riduzione e di riuso e attraverso la raccolta domiciliare e la tariffa puntuale, inviano quantitativi minimi a smaltimento.

La votazione del Senato sembra dunque aprire una strada nuova anche all’Emilia-Romagna, che avrà maggiori risorse per investire nel campo del riciclo e della riduzione dei rifiuti. Una positiva valutazione della legge di iniziativa popolare mostrerebbe dunque l’attenzione della Regione ad un tema centrale come quello ambientale e la confermerebbe, in questo ambito, tra le regioni più avanzate nell’intero panorama italiano. La realizzazione progressiva di una “società del post incenerimento” rappresenta davvero una nuova sfida che va colta fin d’ora, da parte delle istituzioni e delle multiutility che ne devono seguire e attuare gli indirizzi.

(Thomas Casadei, Consigliere regionale PD)