Con la campagna elettorale ormai lanciata, i Giovani Imprenditori di Confcommercio Reggio Emilia intervengono per chiedere che ci sia un effettivo ricambio nella classe dirigente, a cominciare dal governo del territorio e degli enti collegati alle amministrazioni locali.

“Adesso!”: ma per passare dall’apparire al fare non basta fregiarsi di essere il nuovo, e anche da parte di chi amministra il territorio occorre che si incominci a fare ciò che si va in giro predicando.

Così, mentre la campagna elettorale si è ormai accesa, non possiamo più accettare che i dinosauri della politica, sulla ribalta da decine di anni, si vogliano presentare come uomini nuovi. Ed è inaccettabile che non ci sia una presa di responsabilità per la situazione in cui versa questa nazione”. Inizia così  l’intervento del presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Reggio Emilia, Aurelio Trevisi.

“Negli ultimi vent’anni si sono alternate destra e sinistra a livello centrale e, nelle varie periferie, hanno governato tutti. Il debito pubblico è insostenibile, la corruzione dilaga, le opportunità sono state gettate al vento per incompetenza e cecità.

Vi sono pur tuttavia esempi di buon governo nel nostro territorio. Ma essere di esempio non basta. E non basta neppure la sola buona volontà, poiché scendere a compromessi significa regalare alle esigenze degli equilibri politici, spazi e risorse che devono essere destinate a tutti e non ad alcuni. Le vicissitudini di Iren, FCR, Mapre, Act/Seta e altre partecipate varie non sono sempre esempi virtuosi e di scelte corrette. Dove era possibile incidere con un rinnovamento e cambio dei vertici si sono fatte scelte di continuità o scelte di opportunismo partitico. Ed oggi se ne cominciano a vedere i primi risultati.

Bisogna dare atto che c’è stato un ringiovanimento delle giunte, ma questo non è sufficiente per risolvere un ammuffimento della classe dirigente e delle amministrazioni, causato da un numero troppo elevato di amministratori ultrasessantenni, potenziali nonni e pensionati. È ora di finirla con i compromessi – continua Trevisi -. Abbiamo una generazione dai ventenni ai quarantenni con grande capacità e con spirito di iniziativa e spirito di servizio, spesso assenti nell’attuale classe dirigente più impegnata a mantenere gli equilibri politici in funzione del proprio destino.

Dobbiamo voltare pagina in modo radicale e, per farlo, il ricambio non può avvenire solo dal basso: deve avvenire anche dall’alto. In una città come Reggio Emilia, dove ancora oggi gran parte dei fili sono tirati da vecchi deputati e senatori ex DC ed ex PC, ci deve essere una presa di coscienza forte e reale. Le marionette legate a quei fili dimostrino di avere una spina dorsale e comincino ad essere artefici del proprio destino, schierandosi e lavorando per il rinnovamento, partendo in modo radicale dalla classe dirigente locale, scegliendo in base a competenza e merito piuttosto che per appartenenza ed equilibrio politico. Abbiate coraggio!

Penso di dire una cosa condivisibile nell’affermare che non sia sufficiente cambiare i volti senza cambiare le vecchie abitudini clientelari e protezionistiche dei posti di potere. Fondazioni, banche, associazioni e partecipate non possono essere terreno di conquista, ma risorse che devono obbligatoriamente essere amministrate bene e in modo trasparente. Per fare tutto questo non è necessario aspettare le elezioni. Si può iniziare ben prima. Le leve del cambiamento sono in mano anche a chi vuole essere, proprio alle prossime elezioni, la “novità”, il “volto nuovo” della politica. E, allora – conclude il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Reggio – per non essere solo un volto ma un vero e proprio strumento nuovo, che si dia inizio al totale rinnovamento”.