“La grande Bologna merita un sindaco eletto. Merola via dal 2014”. L’appello è arrivato questa mattina dalla Lega Nord, nel corso di una conferenza stampa sulla città metropolitana a palazzo d’Accursio.

Al tavolo dei relatori il capogruppo Manes Bernardini con la vicepresidente del consiglio comunale Paola Francesca Scarano, i consiglieri Lucia Borgonzoni, Mirka Cocconcelli, i consiglieri provinciali Alessandro Marzocchi e Daniele Marchetti e il responsabile enti locali del Carroccio di Bologna e consigliere comunale a Zola Predosa Francesco Lari.

Il Carroccio bolognese ha rigettato in toto l’ipotesi di un ente di secondo grado, ipotesi sostenuta, tra gli altri, dal sindaco Virginio Merola, ma osteggiata, ad esempio, dalla presidente della Provincia Beatrice Draghetti e dal collega di partito (ed europarlamentare) Salvatore Caronna.

“Mentre il dibattito interno al Pd sta facendo implodere il partito, già diviso dalle primarie, la Lega Nord ragiona sull’ipotesi dell’elezione diretta, a suffragio universale, del nuovo sindaco, a cui guardiamo con grande favore – fa sapere il Carroccio –. Motivo per cui invochiamo le elezioni dal 2014. Merola si faccia da parte. Il dibattito sulla futura città metropolitana è altra cosa dalle sue ambizioni politiche”.

“I servi sciocchi di Bologna – ha detto Bernardini – sicuramente saranno contrari all’elezione diretta del sindaco metropolitano, ma questa ipotesi è l’unica che possa garantire il pubblico controllo sui meccanismi decisionali, gestionali e amministrativi e la tutela delle minoranze all’interno della nuova città metropolitana che, altrimenti, rischia di trasformarsi in un ente meramente autoreferenziale”.