Il Nuovo Comitato Art.33 rende noto che da due giorni ha promosso e iniziato a raccogliere adesioni attorno all’appello nazionale “Election Day: costruire democrazia nelle partecipazione”.

Oggi, nel giorno scelto dal Sindaco di Bologna Virginio Merola per dichiarare sull’indizione del referendum consultivo sui finanziamenti pubblici alle scuole paritarie private, personalità del mondo della cultura dell’arte e degli studi si appellano al buon senso e alla ragionevolezza di chi è chiamato a decidere affinché la consultazione referendaria sia accorpata alle elezioni politiche anticipate del 24 e 25 febbraio. Per favorire la partecipazione dei cittadini, per risparmiare risorse, per “costruire democrazia nella partecipazione”.

Il testo dell’appello

Election Day: costruire democrazia nella partecipazione

Gentile Signor Sindaco

Ci rivolgiamo a Lei quale primo cittadino, eletto da una città che dal giorno della sua Liberazione è divenuta esempio nel mondo per la sua capacità di costruire democrazia nella partecipazione, innovazione amministrativa e buon governo.

La città di Dozza, Zanardi e Dossetti, la città che aveva dato asili e scuole d’infanzia ad ogni bambino nato e vissuto fra le sue mura. La città che aveva inventato e diffuso nel paese il tempo pieno. La città di chi aveva capito prima di altri che solo una scuola pubblica di qualità e aperta a tutti può assumersi credibilmente “il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”

Oggi, come in passato, culture di governo straordinariamente miopi usano la scuola pubblica per fare semplicemente “cassa”.

Oggi a Bologna, per la prima volta, trecento bambini che chiedevano di iscriversi alla scuola d’infanzia sono rimasti senza scuola pubblica.

Oggi, paradossalmente, il Comune di Bologna continua ad erogare ogni anno più di un milione di euro a favore delle scuole d’infanzia paritarie private, risorse pubbliche che vanno ad aggiungersi a quelle di fonte statale e regionale.

Il 5 dicembre, 13.000 cittadine e cittadini bolognesi hanno consegnato le loro firme alla Segreteria Generale al fine di convocare un referendum comunale consultivo.

Di fatto un referendum di indirizzo: in quale direzione muoversi e quali priorità per l’Amministrazione della città riguardo al futuro della scuole d’infanzia? La parola ai cittadini, il responso nelle urne referendarie: cosa meglio di questo per decidere se continuare così o tracciare nuove rotte?

Il 24 e 25 febbraio 2013 si terranno elezioni politiche nazionali anticipate. In tutto il mondo si coglie l’opportunità di ascoltare i propri cittadini, su temi specifici, associando referendum locali a elezioni politiche. A Milano come a New York, a Oslo come a Ginevra. Un modo intelligente e onesto per comprendere, risparmiando risorse e garantendo la massima partecipazione democratica, gli orientamenti di chi è governato.

Ecco, questo chiediamo al Sindaco di Bologna, di esercitare il suo dovere di indizione e di accorpare la consultazione referendaria alle elezioni politiche in modo da favorire la massima partecipazione dei propri cittadini: il responso non potrà che essere d’aiuto nell’indirizzare e orientare le scelte che l’Amministrazione comunale sarà chiamata a prendere nel tempo che verrà.

Niente di più ma, sarebbe bello, anche niente di meno.