mortadelle-alcisaNell’ultimo Consiglio Provinciale ho presentato un’interrogazione che nasceva dalla necessità di sollecitare un intervento delle Istituzioni su quanto stava accadendo da tempo all’Alcisa. Siamo ancora in attesa della risposta! Oggi, da notizie di stampa, abbiamo appreso che le istituzioni si sono finalmente mosse, andando a visitare i lavoratori dell’Alcisa ed manifestando l’intenzione di istituire un tavolo tra le istituzioni e la proprietà. Lodevole iniziativa da parte degli Enti locali, ma che noi giudichiamo tardiva.

A distanza di un anno dall’acquisto da parte della GSI sono apparsi i primi punti critici.

La nuova azienda, infatti, nell’ottobre 2012, ha applicato il contratto di solidarietà, riducendo l’orario dei lavoratori, al fine di garantire i livelli occupazionali, almeno stando a quanto sostenuto dall’azienda.

Questa decisione non è stato che un altro soft inizio della strategia aziendale, perchè la recente presentazione del piano industriale prevederebbe per il periodo 2013-2015, una diversa modalità di produzione e un dimezzamento dei dipendenti, specializzando lo stabilimento di Zola verso una unica produzione: solo mortadella di alta qualità.

E’ evidente che questo significa non garantire gli attuali livelli occupazionali e negare quanto fu stabilito all’atto dell’acquisto in riferimento al personale, quando la GSI, in un comunicato affermava, nero su bianco, che sarebbe stato garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e l’autonomia del marchio.

E’ evidente quindi che da tempo la nuova proprietà si avvia a trasformare l’Alcisa da azienda leader del settore in una piccola impresa.

La preoccupazione per la possibile razionalizzazione del personale turba le famiglie del territorio. Speriamo che, anche se si sono attivate in ritardo, le Istituzioni riescano a scongiurare un ulteriore decesso di un tassello importante della nostra Storia. E non solo culinaria.

(Mauro Sorbi)