denaro_1095 giorni. A tanto ammontano i tempi medi di pagamento (dall’emissione della fattura alla sua liquidazione) raggiunti dall’amministrazione regionale dell’Emilia-Romagna per pagare i fornitori di tutti i comparti, fatta eccezione per la sanità. È quanto ha comunicato la vicepresidente della Giunta regionale, Simonetta Saliera, riferendo i dati del 2012 alla commissione Bilancio affari generali e istituzionali, presieduta da Marco Lombardi.

Prendendo in esame solo i tempi medi intercorsi tra la registrazione della fattura e la data di pagamento si arriva a 26 giorni (di cui 6 tra la richiesta di emissione del mandato e la data di pagamento). “Se si considera che la normativa europea parla di 30 giorni dalla data di acquisizione della fattura, i nostri tempi sono in linea con quanto richiesto”, ha detto Saliera, ammettendo al contempo che la Regione sta lavorando per contenere i tempi di registrazione delle fatture, che “dovranno diventare più rapidi degli attuali”. Dai dati comunicati in commissione si evince anche che i tempi medi di pagamento delle fatture con procedura ordinaria ammontano a 104 giorni mentre molto più contenuti sono quelli dei pagamenti delle fatture con procedura di cassa, che diminuiscono a 66 giorni. In proposito, Andrea Pollastri (Pdl) ha chiesto di acquisire il trend degli ultimi tre anni per valutare se ci sono stati cambiamenti in positivo o meno.

La comunicazione sui tempi di pagamento della Regione ai suoi fornitori è stata occasione per un dibattito nel quale è stata più volte evocata la difficoltà delle imprese che vantano crediti dalla Pa e dei Comuni che al contempo non riescono a far fronte ai pagamenti pena lo sforamento del patto di stabilità.

Per Silvia Noè (Udc) il tema da approfondire e che crea maggior emergenza è quello dei pagamenti in sanità, sul quale ha chiesto che la Giunta riferisca non solo sui tempi ma anche sull’ammontare complessivo del dovuto ai fornitori del comparto, tra i quali – ha detto- ci sono aziende, ad esempio del biomedicale, in forte sofferenza. Rispetto alla protesta annunciata dai sindaci che chiedono di allentare il patto di stabilità per consentire i pagamenti alle imprese, anche salutando positivamente la presa di posizione della Commissione europea, Noè ha poi chiesto con forza che la Regione faccia sentire la sua voce, appoggiando i primi cittadini.

Il tema sollevato – ha poi detto Marco Monari (Pd) – è decisivo per le sorti del sistema paese, ma difficilmente si ottengono risposte coi bilanci della Regione. Monari ha poi espresso apprezzamento per il fatto che la Regione al netto del comparto sanità, sta onorando i pagamenti nei termini fissati dalla Comunità europea.

Marco Bonaccini (Pd), rispondendo a Noè, ha ricordato che il Governo Monti ha fatto le “orecchie da mercante”, quando gli è stato chiesto di rivedere il patto di stabilità. Ci sono 9 miliardi di euro fermi che i Comuni non possono spendere, ha ricordato, finalmente la battaglia per sbloccare il patto di stabilità ha trovato una sponda. Noi – ha concluso – siamo per portare avanti quella battaglia perché si tratta di un problema di sopravvivenza delle imprese e dei lavoratori.

Dal canto suo, Saliera ha ricordato che la Regione è sempre stata in prima fila per la crescita e sul tema del patto di stabilità, negli ultimi due anni ha messo a disposizione 300 milioni di euro, che altrimenti sarebbero stati bloccati, con i quali Comuni e Province hanno potuto pagare i fornitori facendo girare il più possibile il denaro.

Lombardi ha infine chiesto un’audizione dedicata a tempi di pagamento in sanità.