scuola-bambini“Il 26 maggio dalle 8 alle 22 si vota per il referendum e l’amministrazione comunale, anche se non ci ha inviato comunicazioni ufficiali in tal senso – spiega il Nuovo Articolo 33  – ha fatto sapere alla stampa che non amplierà il numero di seggi. Ne prevede quindi 199, corrispondenti a 64 luoghi civici. I fatti dicono che questa scelta non consente alla cittadinanza di votare serenamente, con alcune zone scoperte prive di seggi e l’eventualità di lunghe code”.

“Ci rammarichiamo di questa scelta politica e qui non è in discussione, come abbiamo detto più volte, una questione da aula di tribunale. Vogliamo essere chiari: questa è una questione politica. L’amministrazione ha scelto di disporre un numero di seggi che consente di votare serenamente solo al 38% degli aventi diritto: dispone seggi in un numero non adeguato a garantire la partecipazione serena di tanti” – continua  Art33 – .

Messi in luce questi problemi, Articolo 33 ha mostrato con dati oggettivi perché e come queste condizioni di voto non creano le condizioni di partecipazione adeguate  – dalla mappa con confronto tra i seggi disposti a Bologna per le elezioni politiche e quelli previsti dall’amministrazione per il referendum del 26 maggio, al Grafico con media e scarto elettori (ipotesi 199 seggi); dal  parere pro veritate del Professor Ignazio Drudi con una sua valutazione tecnica sull’ipotesi di 200 seggi, alle proposte di integrazione dei 199 seggi avanzate dal Comitato promotore del referendum con l’obiettivo di tamponare le situazioni di maggiore difficoltà dovute a scarsità e dislocazione dei seggi , etc. – .

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“Vogliamo dire ai cittadini – rimarca il Nuovo Articolo 33 – che con queste condizioni imposte dall’amministrazione sarà difficile andare a votare, ma che proprio per questo è ancora più importante farlo.  Facciamo appello a tutti i cittadini perché, pur con scarsità di risorse e mezzi, il Comitato promotore e tutta la cittadinanza raddoppino il loro sforzo per la buona e partecipata riuscita dell’importante appuntamento di democrazia del 26 maggio”.