Nidil, Felsa e Uiltemp le categorie che per Cgil, Cisl e Uil si occupano di lavoratori somministrati, parasubordinati e di tutto l’universo del precariato parteciperanno all’iniziativa unitaria “Creare Lavoro Sviluppare Equità” promossa dalle tre sigle confederali regionali al Paladozza di Bologna sabato 1° giugno.

In queste prime settimane di nuovo governo mettere al centro il lavoro ha ridato il via all’eterna discussione sulla flessibilità: poca per le aziende troppa per il sindacato.

Da una parte, la difficoltà delle aziende pubbliche e private di programmare, di costruire percorsi a medio lungo termine che possono strutturare la propria necessita di manodopera. Dall’altra, lavoratori precari a termine, in scadenza, prorogati, a progetto, partecipati e intermittenti che da anni forniscono la propria opera in modo continuato. Nel mezzo la lotta quotidiana tra il sindacato che prova a dimostrare la strutturalità di quel lavoro e i consulenti delle aziende che si ingegnano a spostare, cucire, staccare, rinviare, interpretando norme e contratti per sostenere l’esatto opposto, cioè che quel lavoro risponde a necessità temporanee.

Il vecchio gioco del gatto e del topo continuerà all’infinito?

Il quadro normativo, complesso ed eccessivamente interpretabile, non aiuta: quelle che dovevano essere stabilizzazioni di precari (comparse nella legge 92/2012 “Riforma Fornero”) sono state allargate a più non posso da tutte le circolari e le norme successive, spostando il precariato (per ora) verso partite IVA residuali o contratti a termine pieni di deroghe sia normative che retributive senza risolvere il problema.

Noi riteniamo che per avere un lavoro di qualità che relega il precariato a un breve momento nella vita di un lavoratore servono lavoro, equità ma anche la volontà dell’impresa.

Le aziende vogliono lavoratori stabili?

Non perdiamo tempo occorre costruire il futuro serve un patto per attraversare la precarietà.

Nidil/Cgil, Felsa/Cisl, e Uiltemp/Uil sono insieme nella lotta alla precarietà, noi non ci nascondiamo, partecipiamo alla manifestazione del 1° giugno al Paladozza a Bologna, e diciamo che solo contrattando assicuriamo il futuro a chi vive una condizione di precariato.