delrio-autobrenneroL’interesse delle banche per la finanza di progetto c’è, in particolare per le grandi infrastrutture autostradali, ma i tempi dei progetti sono troppo lunghi, difficile quindi definire piani finanziari adeguati tenendo anche conto che la crisi ha reso ancora più difficile e oneroso l’acceso al credito, anche per la banche. Sono alcune delle considerazioni espresse dai rappresentanti degli istituti di crediti sul tema “Finanza di progetto, opportunità per la crescita” durante il convegno odierno al Mef. Per il ministro Delrio “il decreto ‘del fare’ contiene già una risposta concreta alle richieste degli enti locali”.

 

L’interesse delle banche per la finanza di progetto c’è, in particolare per le grandi infrastrutture autostradali, ma i tempi dei progetti sono troppo lunghi, difficile quindi definire piani finanziari adeguati tenendo anche conto che la crisi ha reso ancora più difficile e oneroso l’acceso al credito, anche per la banche.

Sono alcune delle considerazioni espresse dai rappresentanti degli istituti di crediti sul tema “Finanza di progetto, opportunità per la crescita” durante il convegno al Mef. Filo conduttore della discussione la richiesta, da parte degli enti locali al mondo del credito, di sostenere i progetti che rappresentano un volano per l’economia.

Il regional manager di Centro Nord Unicredit, Giampiero Bergami, dopo aver ricordato le difficoltà del nostro paese di attrarre investimenti a causa del ritardo nel completamento dei progetti, ha affermato che «il project financing interessa molto alle banche, ma dal 2008 per effetto della crisi il mondo è cambiato. Una condizione fondamentale diventa, quindi, che la Cassa depositi e prestiti fornisca le risorse di lungo periodo che sul mercato non ci sono più o sono disponibili anche per noi a un costo troppo elevato. Questo significa che complessivamente per il sistema-paese negli ultimi anni è diventato più costoso realizzare questi investimenti».

Concetti ripresi per la Banca Popolare dell’Emilia Romagna da Alessandro Stefanoni, il quale ha affermato che queste opere «ricadono sul territorio di interesse della nostra banca e che, per gli elevati importi, occorre il coinvolgimento delle grande banche di sistema».

Delfina Biroli, responsabile Public & Social Infrastructure di Banca Imi, ha ripreso il tema «dell’importanza dei tempi e delle modalità di progettazione per riuscire ad attivare una adeguata componente finanziaria. L’interesse per il settore autostradale c’è, ma le risorse da mettere in campo sono ingenti».

Bernardo Bini Smaghi, responsabile area Business development di Cassa Depositi e Prestiti sottolineando la «disponibilità a sostenere questi finanziamenti perché le risorse ci sono», ha lamentato le difficoltà a concludere la fase progettuale in modo adeguato, aggiungendo comunque che «siamo ottimisti anche perché questi progetti coinvolgono un’area di grande rilievo economico».

 

IL MINISTRO GRAZIANO DELRIO: “NEL DECRETO ‘DEL FARE’ CI SONO RISPOSTE CONCRETE”

La defiscalizzazione a sostegno della realizzazione di opere pubbliche, così come la semplificazione delle procedure, «è contenuta nel decreto ‘del fare’ : per alcune infrastrutture prevede un credito di imposta per Ires e Irap ed è, quindi, una risposta concreta alle richieste degli enti locali». L’ha detto il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio nel suo intervento a chiusura del convegno “Infrastrutture e sviluppo del territorio” che si è svolto lunedì 22 luglio a Modena. Il ministro ha spiegato che «il governo è intenzionato a fare sul serio e ha sbloccato 3 miliardi di opere che non erano pronte a partire. La priorità – ha aggiunto – va senz’altro al sostegno alle infrastrutture realizzabili in tempi certi e con garanzie di sostenibilità». Delrio, inoltre, ha ricordato come «bisogna usare fino in fondo i margini del patto di stabilità, che l’anno prossimo metterà a disposizione 8 o 9 miliardi di euro. Lo sblocco del patto e quello dei cantieri saranno decisivi per far ripartire il Paese».

Prima di lui aveva parlato Walter Pardatscher, amministratore delegato di Autobrennero spa, il quale aveva evidenziato come «la fase di stallo sulla concessione autostradale è dannosa. La gara è una soluzione che, oltre al rischio di concessionari esteri, avrà esito solo tra diversi anni. Abbiamo ipotizzato alcune soluzioni – ha aggiunto – e confidiamo nel fatto che il governo trovi soluzioni diverse dalla gara, soluzioni che garantirebbero la realizzazione di molte opere, a cominciare dalla terza corsia sull’A22. Siamo sicuri che il governo farà le sue riflessioni, nell’interesse del Paese stesso». Su questo punto il ministro Delrio ha risposto che «la concessione presenta un problema, di tipo europeo. C’è l’impegno del governo a studiare tutte le soluzioni e il tema non è chiuso».

Nel definire la Cispadana un’opera «assolutamente strategica», il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha invitato a «individuare le priorità delle priorità e a puntare su queste. L’esempio della Cispadana dimostra che è possibile progettare opere in tempi ragionevoli tutelando l’ambiente e tenendo presenti le esigenze dei territori».