cannabis“La testimonianza diretta di un cittadino ai quotidiani reggiani conferma quanto il sottoscritto ed altri hanno sostenuto in tante occasioni, ossia che la festa della canapa di Felina costituisce un pericolo, soprattutto per i giovani.” Così si è espresso il Consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, da sempre impegnato contro la diffusione della droga, in particolare fra i giovani, e contro l’espansione della “cultura della droga” che si sostanzia nella proposta di depenalizzare le droghe leggere.

In effetti il signor D.G., recatosi di persona al Parco Tegge di Felina, in occasione della festa della canapa, ha potuto constatare che “giovani e giovanissimi fumavano canne nelle auto del parcheggio senza nessun controllo, pensando che la canapa sia naturale ed ecologica non considerando gli elementi psico-attivi in essa contenuti e gli effetti che essi hanno sul cervello, se utilizzati per il fumo”.

“Con la festa di Felina – aggiunge Filippi – si è compiuto un elogio incondizionato alla canapa: si sono falsamente esaltati alcuni aspetti della canapa omettendo volutamente di citare i tanti aspetti negativi, ossia gli effetti devastanti sulla salute e sulla mente delle persone, in particolari quelle giovani.

Inaccettabile la politica che ipocritamente propone la liberalizzazione delle droghe leggere e si oppone alla repressione dell’uso delle stesse.

Mi auguro che la festa della canapa non ottenga in futuro l’appoggio diretto o indiretto del Comune di Castelnovo Monti, ente che si è dimostrato particolarmente debole e mediocre. Come già riferito, nei prossimi giorni, è stato programmato un incontro presso il comando della Compagnia Carabinieri dell’Appennino per affrontare alcuni temi legati alla festa.

Alcuni articoli comparsi in questi giorni sul Fatto Quotidiano in elogio alla festa della canapa, descritta bucolicamente con la presenza di famiglie con bambini, al posto dei soliti sfattoni con il cane al seguito, ricalcano la politica della negazione della verità ben descritta nel libro “Aborting America”. In questo libro, Nathason, paladino pentito della liberalizzazione dell’aborto, smaschera alcuni meccanismi menzogneri per arrivare al cosiddetto: “diritto di aborto”. Grazie ad una campagna mediatica basata esclusivamente sulla menzogna: 1) definiva ‘grumolo di cellule’ quello che per certo è “vita”; 2) diffondevano falsi sondaggi tipo: la maggioranza dei cattolici è favorevole all’aborto; 3) grazie ad accuse di ottusità culturale contro chi non la pensava come loro, sono riusciti a capovolgere la realtà. Insomma la tecnica sperimentata è quella di conquistare i mass-media attraverso articoli e trasmissioni piene di bugie. Lo hanno fatto per la legalizzazione dell’aborto ed ora qualcuno senza scrupoli cerca di farlo per la liberalizzazione delle droghe. Con la festa della canapa non si va da nessuna parte e le bugie decantate da alcuni giornalisti cozzano in modo evidente con la realtà di chi diventa tossicodipendente e per la droga diviene disponibile a tutto, a prostituirsi, rubare e perfino ammazzare” – conclude Fabio Filippi – .