salveminiLa presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ha partecipato questa mattina al ricordo in occasione del 23esimo anniversario della strage dell’istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, dove nel 1990 persero la vita dodici studenti – e 88 rimasero feriti – dopo che un aereo militare di addestramento in avaria si abbatté sulla scuola.

E’ stata posta una corona di fiori nell’Aula della memoria, che fu luogo dell’impatto, nella vecchia sede dell’istituto, in via del Fanciullo 6. Lì, con lo squarcio alla parete conservato da quella tragica mattina, in quella che adesso è la Casa della solidarietà (sede di circa 30 associazioni di volontariato) si sono ritrovati, fra gli altri, il sindaco di Casalecchio, Simone Gamberini, e la presidente del Consiglio comunale di Bologna, Simona Lembi, oltre ai rappresentanti istituzionali della Provincia di Bologna e dei Comuni di Monteveglio, Sasso Marconi e Zola Predosa, insieme ai familiari delle vittime e agli studenti e docenti dell’Istituto ‘Gaetano Salvemini’.

Ma è stata una mattinata in cui oltre al ricordo ha dominato il dolore per il decesso, risalente a poche ore prima, erano le 7 e 10, di un 17enne, alunno del Salvemini, travolto da un treno al passaggio a livello di Crespellano, paese poco lontano da Casalecchio. “Una disgrazia terribile- afferma Palma Costi- tutti quanti noi abbiamo pensato ai familiari del ragazzo e ci siamo idealmente uniti a loro. E quando a perdere la vita sono i giovani, specialmente se ciò accade proprio quando si trovano nel luogo che più dovrebbe proteggerli, la loro scuola- ha proseguito la presidente dell’Assemblea legislativa tornando alla strage del 1990-, ogni parola diventa superflua e dimenticare è impossibile. Si tratta di ferite che difficilmente una comunità può rimarginare, e il mio pensiero, anche in questo caso, va in primo luogo ai familiari delle vittime. E’ un dovere garantire la sicurezza nelle scuole. Credo poi che il senso di questa giornata sia racchiuso anche nella lezione di primo soccorso che tutti gli alunni delle classi seconde dell’istituto Salvemini hanno frequentato questa mattina: questi ragazzi, che hanno la stessa età di chi morì 23 anni fa, hanno ora la consapevolezza di come poter reagire nel migliore dei modi in situazioni di bisogno, senza creare ulteriori rischi e forse- chiude Costi- con la possibilità di salvare una vita, si tratti della loro o di quella del loro compagno di banco”.