esercitazioniUn disastro ferroviario, con un treno che travolge un autobus di linea carico di passeggeri. Questo lo scenario dell’esercitazione di Protezione civile che si terrà domani, sabato, a Piazzola di Bibbiano e che, dalle 8 fino alle 15.30, coinvolgerà circa 150 volontari, 3 funzionari, 35 mezzi, alcune unità cinofile e ovviamente il soccorso sanitario 118 (Anpas- Croce rossa), la Polizia municipale e naturalmente i Vigili del fuoco.

L’iniziativa è promossa dall’Unione dei Comuni di Val d’Enza con il contributo tecnico della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia. E, in qualità di osservatori, domani tecnici ed esperti della Provincia e del Coordinamento delle associazioni di volontariato saranno a Bibbiano per raccogliere eventuali elementi operativi utili. “Sarà un’ottima occasione per testare, a partire dal Piano di emergenza comunale e intercomunale, la macchina dei soccorsi, con particolare riguardo sia agli aspetti degli interventi sanitari sia della funzionalità della catena di comando-collegamento tra Centro operativo e Scenario di evento”, sottolinea la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti.

La macchina dei soccorsi scatterà domattina verso le 8, in un’area (e con mezzi) messi a disposizione da Fer-Seta, subito dopo la schianto tra un treno e un autobus. Il coordinamento delle attività sarà affidato al Centro operativo comunale (Coc) allestito al Comune di Bibbiano dove, in qualità di primo responsabile della Protezione civile, sarà presente anche il sindaco, mentre sul posto verranno allestite le tende per un Posto medico avanzato.

“Sarà importante poter verificare sul campo il Piano di emergenza per evidenziare eventuali criticità e apportare le necessarie modifiche, nell’interesse di tutti i cittadini, ai quali chiediamo di non allarmarsi se si ritroveranno in prossimità del “cantiere”, che comunque sarà segnalato da apposita cartellonistica”, spiega il comandante della Polizia municipale di Val d’Enza, Franco Drigani.

Vittime e feriti saranno ‘interpretati’ da studenti del D’Arzo di Montecchio, grazie alla disponibilità della dirigente scolastica. ”La scuola è del resto lo strumento più efficace per trasmettere ai più giovani un messaggio di solidarietà, partecipazione, condivisione, rispetto e sicurezza, che rappresenta un importante investimento culturale e sociale”, conclude il comandante Drigani.